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Un rifugio da chiamare casa

Cos'è e come funziona Better Shelter? Il progetto abitativo temporaneo per rifugiati - già in funzione dal 2015 - è il vincitore del premio per il design dell'anno 2017

fonte www.bettershelter.org, foto di Jonas Nyström

Ikea, in collaborazione con UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), ha prodotto una casa assemblabile per i rifugiati e le vittime dei disastri naturali. Il prodotto, che si chiama Better Shelter (rifugio migliore), ha vinto il premio Beazley per il design dell’anno ed è stato anche inserito dal MoMA, il museo di arte moderna di New York, nella collezione permanente. Ma come funziona?

Video dimostrativo dell’assemblamento di un rifugio:

Una casetta misura 17,5 m2, pesa 169kg e può essere montata nel giro di 4-8 ore da quattro persone. Il lavoro può essere concluso interamente a mano, senza la necessità di strumenti particolari. Comunque, la società offre un training per imparare a costruirla. Gli impieghi sono potenzialmente infiniti: ogni rifugio può essere montato, smontato e trasportato con semplicità. Ci possono vivere al massimo 5 persone ed è abbastanza alto per poterci stare in piedi all’interno, a differenza di molte tende.

Uno dei problemi maggiori della vita in tenda è l’assenza di elettricità. Per ovviare il problema in maniera sostenibile, Better Shelter è provvisto di un pannello solare, in modo da fornire energia, utile per caricare il cellulare, e 4 ore di luce. Inoltre le parti possono essere tutte sostituite singolarmente – a differenza della struttura di una tenda, che andrebbe sostituita nella sua interezza – e muri e tetto sono riciclabili. La vita stimata per ogni rifugio è di circa 3 anni, in condizioni climatiche nella norma.

Un progetto pensato per i rifugiati e con i rifugiati: un lavoro a stretto contatto con i diretti interessati, per comprenderne meglio bisogni e necessità. L’obiettivo principale resta quello di creare un ambiente sicuro e dignitoso per i milioni di persone che hanno immediato bisogno. Donare loro privacy, familiarità, protezione: in poche parole una casa.

Ludovica Merletti