CIVITANOVA – Si è svolta nella tarda mattinata di oggi al Tribunale di Fermo l’udienza di convalida per Saidi Haithem, il tunisino 26enne irregolare sul territorio nazionale ma domiciliato a Porto Sant’Elpidio, accusato di aver ucciso con una coltellata al cuore suo cugino di secondo grado Rached Amri, 30enne, la sera dello scorso 8 agosto a Civitanova sul lungomare sud.
Difeso dagli avvocati Francesco De Minicis e Giuliano Giordani, l’extracomunitario ha pianto davanti al gip Maria Grazia Leopardi ma non ha detto nulla sul delitto, parlerà solo con il pubblico ministero titolare del fascicolo e lo farà prossimamente. Poco prima, al suo arrivo al palazzo di giustizia scortato dalla polizia penitenziaria, Haitem ha reagito alla presenza dei fotografi mostrando il dito medio e sputando addosso a uno di loro. Ad aspettare l’extracomunitario davanti al Tribunale c’erano anche dei conoscenti che lo hanno salutato da lontano. Le ipotesi di reato contestate al 26enne sono omicidio volontario e porto di coltello. L’udienza di convalida si è svolta a Fermo per competenza territoriale (il fermo del tunisino infatti è avvenuto martedì scorso nel territorio di competenza del Tribunale fermano, a Porto Sant’Elpidio), il gip ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare per poi trasmettere gli atti a Macerata.
«Haithem era molto provato, ha pianto. Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha annunciato che tra pochi giorni chiederà di essere interrogato dalla Procura competente», ha spiegato l’avvocato De Minicis aggiungendo che «oggi il gip era solo per la convalida del fermo poi non si sarebbe più occupato della vicenda, quindi non era neanche la sede propria per fare dichiarazioni».
Il delitto è avvenuto nella tarda serata di lunedì scorso nelle vicinanze del parco Palatucci sul lungomare sud di Civitanova. Lì Haitem e il cugino 30enne si erano dati appuntamento e lì, al culmine di una discussione nata, per gli inquirenti, per questioni legate a un presunto debito di droga tra i due, il 26enne aveva estratto un coltello e aveva sferrato un fendente contro il cugino. Un colpo solo che aveva raggiunto la vittima al cuore e che lo aveva ucciso nel giro di pochissimo. Al momento non è stata ancora disposta l’autopsia. A coordinare le indagini di polizia e carabinieri è il pubblico ministero Stefania Ciccioli.