Macerata

Accusa la moglie di averlo tradito, la picchia e la minaccia: 50enne di Castelraimondo condannato

Quattro anni per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni, entrambi aggravati. La difesa: «Faremo appello». Per la Procura l'imputato avrebbe accusato la coniuge di averlo tradito con un amico del figlio minorenne

Il tribunale di Macerata

CASTELRAIMONDO – Accusata di aver avuto relazioni extraconiugali anche con un amico del figlio minorenne, il marito l’avrebbe picchiata, minacciata di morte e privata della gestione del denaro, anche del reddito di cittadinanza di cui all’epoca la donna usufruiva. Questa mattina il marito, uno straniero di una 50ina d’anni, è stato condannato a quattro anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni, entrambi aggravati. Il difensore: «Faremo appello, non sono stati sentiti i figli che possono contribuire a chiarire i contorni della vicenda».

L’avvocato Emanuele Senesi

Si è chiuso così oggi il processo a carico di uno straniero da anni residente a Castelraimondo. I fatti che gli venivano contestati risalgono agli anni 2019 e 2020 quando, secondo quanto ricostruito dalla Procura (il fascicolo è del sostituto procuratore Rosanna Buccini), l’uomo avrebbe più volte minacciato e aggredito la moglie. Un giorno, era settembre del 2019, l’avrebbe picchiata e cacciata fuori di casa. Secondo l’accusa, per il solo motivo che la donna si era integrata nella vita di paese, avrebbe accusato la moglie di averlo tradito, addirittura anche con l’amichetto del figlio minorenne. A gennaio dell’anno successivo quando la moglie gli aveva comunicato l’intenzione di separarsi lui avrebbe reagito sferrandole un pugno. Le aggressioni e le violenze verbali sarebbero avvenute anche davanti ai figli della coppia e alla fine la donna era stata costretta ad abbandonare la casa coniugale e a trovare riparo in una struttura protetta.

Dopo la denuncia e le indagini, a carico dell’uomo si è aperto un processo davanti al collegio del Tribunale di Macerata presieduto dal giudice Roberto Evangelisti. Chiusa l’istruttoria oggi il procedimento è stato discusso, all’esito della camera di consiglio i giudici hanno condannato il 50enne a quattro anni di reclusione. L’avvocato Emanuele Senesi, nominato difensore dell’imputato a fine istruttoria, ha anticipato l’intenzione di impugnare la sentenza in Appello, «non sono stati sentiti i figli che avrebbero potuto contribuire a far luce sui fatti contestati». La donna era parte civile con l’avvocato Simona Tacchi.