PORTO RECANATI – Si è spento questa mattina, 22 novembre, Lino Palanca, storico, professore, giornalista e grande studioso. Un uomo che ha scritto un pezzo di storia a Porto Recanati. Aveva 74 anni. Palanca è morto all’ospedale Torrette di Ancona dove era stato ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Per lungo tempo era stato insegnante di lingua francese al liceo “Campana” di Osimo, era iscritto all’Ordine dei giornalisti e aveva collaborato con diverse testate locali, oltre a essere stato socio-fondatore di Uniporto e direttore della rivista “Lo Specchio Magazine”.
«Questa mattina la nostra città si è svegliata con la notizia che mai avremmo voluto apprendere: ci ha lasciato il prof. Lino Palanca – ha ricordato il sindaco di Porto Recanati, Andrea Michelini -. Lino è stato senza ombra di dubbio il più grande storico della nostra città. Ci lascia una persona di spessore e cultura uniche, un cultore e studioso del nostro dialetto e delle nostre origini. Autore di vari libri è stato da sempre un punto di riferimento intellettuale per la nostra cittadina di cui ha narrato storia, personaggi ed eventi. Oggi la nostra città perde una figura di riferimento, un uomo di gran spessore, una persona che le ha dedicato tempo e infinito amore. Nello stringersi intorno alla sua famiglia, a sua moglie Orietta e sua figlia Mara e ai suoi nipoti, salutiamo Lino con l’abbraccio della intera comunità portorecanatese che gli deve molto e che lo ringrazia per le preziose indelebili testimonianze che ci ha lasciato».
«Lino ha contribuito enormemente a diffondere la cultura e la storia di Porto Recanati, spendendosi senza mai risparmiarsi nella divulgazione di tutti quei fatti, fossero essi noti ai più o scorsi velocemente sotto ai nostri occhi, che hanno reso e rendono la cittadina rivierasca uno scrigno prezioso – lo ricordano dall’associazione “Lo Specchio Magazine” -. In qualità di direttore della rivista Specchio Magazine, ha messo a servizio la sua grande professionalità non solo della carta stampata di cui era semplicemente Faro, ma anche di tutti gli eventi collaterali ai quali non ha mai fatto mancare il suo contributo. Lino ha dato voce e testo ai ricordi di intere generazioni, aiutando tutti i collaboratori a fare altrettanto, riuscendo magistralmente ad essere guida sapiente e mai invasiva, profondamente rispettoso dei diversi saperi che si trovava ad orchestrare. È stato un grande maestro per i collaboratori più giovani, che spronava a dare il proprio meglio, educandoli alla divulgazione come strumento a garanzia della democrazia. Ha corretto senza mai imporre, ha speso parole di incoraggiamento che resteranno nella memoria dei suoi interlocutori, più di ogni altra cosa è stato quella guida di cui le nuove generazioni hanno e avranno bisogno, perché sapeva appunto essere esempio e non sterile esercizio di stile».
Lascia la moglie Orietta, la figlia Mara e i nipoti. Il funerale verrà celebrato sabato, alle 11, nella chiesa di San Giovanni.