Macerata

«Adescava ragazzini su Facebook, poi li pagava per ricevere foto hot». Al via il processo a Macerata

Si è aperto il processo a carico di un 42enne di Messina accusato di pornografia minorile e corruzione di minorenne. Quattro le vittime individuate dalla Procura

MACERATA – Si è aperto questa mattina in Tribunale a Macerata il processo a carico di un 42enne di Messina accusato di pornografia minorile e corruzione di minorenne. Secondo l’accusa oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Rosanna Buccini, l’uomo avrebbe adescato ragazzini minorenni su Facebook ai quali avrebbe mandato proprie foto intime poi, inviando loro somme di denaro, li avrebbe convinti a mostrarsi nudi e a inviargli a loro volta proprie foto che ritraevano le parti intime. I fatti contestati all’imputato risalgono al 2013.

Le indagini erano state coordinate dal sostituto procuratore distrettuale di Ancona Ruggero Di Cuonzo (i reati informatici infatti sono di competenza del pubblico ministero presso il Tribunale sede di Corte d’Appello, ndr) e condotte dalla sezione di Macerata della polizia Postale. Secondo la ricostruzione accusatoria il 42enne avrebbe creato un profilo Facebook con il quale avrebbe contattato dei ragazzini minorenni poi, una volta avuta la loro amicizia virtuale, avrebbe compiuto atti sessuali mostrando loro i propri genitali. Non solo.

Usando il canale Western Union avrebbe versato ai minorenni somme di denaro, con un importo variabile, convincendoli così a mostrarsi a lui senza indumenti con in vista gli organi sessuali e a inviargli foto intime. Per la Procura i ragazzini adescati sarebbero quattro, tutti maschi e tutti di origine straniera. Una volta emesso il decreto che dispone il giudizio il fascicolo è stato trasmesso al Tribunale di Macerata per competenza territoriale e oggi si è aperto il processo dinanzi ai giudici del collegio 1 (presidente Roberto Evangelisti).

L’udienza è stata rinviata ad ottobre per iniziare l’istruttoria, sarà sentito come testimone l’ispettore Raffaele Daniele ora in pensione ma all’epoca delle indagini responsabile della Sezione di polizia Postale di Macerata.