CIVITANOVA MARCHE- Damiano Ciarapica è il nuovo presidente dell’Admo di Civitanova. Succede a Mara Melappioni, che aveva esercitato la funzione per tre anni. Ciarapica, 26enne civitanovese, come volontario ha dato vita nel 2019 al primo gruppo di giovani in tutta Italia condiviso tra le associazioni Avis e Admo. Il cambio alla guida è stato ufficializzato dall’assemblea regionale di Admo Marche dello scorso 8 maggio ma comunicato nella mattinata di oggi.
Le parole
«Da responsabile la priorità è una: cercare nuovi donatori – le prime parole di Ciarapica da neo presidente dell’associazione – , facendo in modo che ci siano sempre più persone che possano aiutare chi è in attesa di un trapianto. Donare significa poter salvare la vita a qualcuno. Purtroppo, non ci sono soltanto persone adulte, ma anche tanti bambini che attendono un trapianto. Per loro, la donazione costituisce la possibilità di un’infanzia e di un’adolescenza migliori».
Con oltre 120 volontari all’attivo, l’Admo Civitanova è una delle 14 sedi operative della regione e solo a Civitanova ci sono 352 iscritti su 9300 in tutte le Marche. «Grazie al lavoro di ringiovanimento – spiegano dall’Admo – dell’associazione, nei primi sette mesi di quest’anno ci sono stati 281 nuovi iscritti e ben sette donazioni. Si tratta di un grande risultato, se si pensa che nel 2021 le donazioni furono sette per l’intero anno».
L’iniziativa
L’Admo di Civitanova, su idea dal centro estivo ‘L’albero dei balocchi’ diretto da Silvia Cognigni, ha anche attivato una raccolta fondi il cui ricavato sarà destinato a iniziative per ricercare i nuovi donatori: i danari sono stati raccolti grazie all’asta degli oggetti creati dai bambini con l’aiuto degli animatori più grandi. «Un sentito grazie – prosegue l’associazione – da parte di tutta l’Admo va allo chalet La Bussola che ha ospitato l’iniziativa, alla scuola di musica ‘Insieme’ di Samuele Dutto, al centro estetico Magnolia e alla parrucchieria Joelle di Moira Gabellieri. E in ultimo, ma non per importanza, i bambini de L’albero dei balocchi. Ci piace pensare che i più piccoli possano cambiare il mondo».