Macerata

Agricoltori marchigiani in piazza, Coldiretti Marche: «Cibo dalle campagne, non dai laboratori»

A Parma presenti anche centinaia di marchigiani tra gli oltre 20mila agricoltori hanno sfilato per le strade con la richiesta di maggiori tutele per la salute dei cittadini e per la trasparenza sul cibo prodotto in laboratorio

Standard di sicurezza elevati e rigorosità nei test scientifici. La promessa dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, è la rassicurazione importante che gli agricoltori hanno ricevuto ieri 19 marzo al termine della grande manifestazione di Parma dove, presenti anche centinaia di marchigiani, oltre 20mila agricoltori hanno sfilato per le strade con la richiesta di maggiori tutele per la salute dei cittadini e per la trasparenza sul cibo prodotto in laboratorio. «Abbiamo ribadito con fermezza – ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – la necessità di un controllo rigoroso sulle nuove tecnologie alimentari. Non siamo contrari alla ricerca, ma il principio di precauzione deve venire prima di tutto. Servono trasparenza assoluta e studi approfonditi, sia clinici che preclinici, per valutare l’impatto dei cibi sintetici sulla salute umana. Il nostro obiettivo è garantire ai cittadini un’alimentazione sicura e sostenibile, senza compromettere il nostro modello agroalimentare».

Un successo per il comparto agricolo, che rafforza il legame tra produttori e consumatori. Gli agricoltori marchigiani, forti di un territorio ricco di tradizioni e di un’agricoltura di qualità, hanno ribadito la necessità di regole chiare anche per i prodotti importati. «Dobbiamo evitare che cibi provenienti da altri Paesi, spesso ottenuti con standard meno rigidi dei nostri, invadano il mercato europeo senza adeguati controlli. La reciprocità negli scambi commerciali deve essere garantita per tutelare il lavoro dei veri agricoltori e la salute dei consumatori», ha sottolineato la presidente Gardoni.

Oltre al tema dei cibi sintetici, la manifestazione ha portato all’attenzione delle istituzioni europee la necessità di ridurre la burocrazia che grava sulle imprese agricole, semplificando le procedure e garantendo incentivi concreti a chi produce nel rispetto dell’ambiente e della qualità. La presidente di Coldiretti Marche ha poi evidenziato l’importanza della tracciabilità. «Chiediamo l’obbligo di indicare l’origine di tutti i prodotti in etichetta – dicono da Coldiretti Marche – I consumatori devono sapere da dove arriva il cibo che mettono in tavola». In un’epoca in cui il settore agricolo si trova ad affrontare sfide globali, i lavoratori delle Marche si fanno portavoce di un messaggio chiaro: la sicurezza alimentare e la difesa delle produzioni locali non possono essere sacrificate in nome del progresso tecnologico indiscriminato. «L’Europa è la nostra casa – ha concluso Gardoni – e vogliamo un’Europa che abbia il coraggio di tutelare chi lavora la terra e produce cibo sano per tutti».