USSITA – «Il fucile? È regolarmente detenuto da mio padre, l’ho spostato per una questione di sicurezza, perché di recente c’erano stati dei furti». Si è difeso così questa mattina in Tribunale l’allevatore 34enne di Ussita arrestato sabato scorso dai carabinieri di Visso che lo avevano trovato in possesso di un fucile calibro 12 marca Franchi e otto cartucce. Il giovane, difeso dall’avvocato Andrea Natalini, ha quindi fornito la propria versione dei fatti, poi, dopo che il giudice Federico Simonelli ha convalidato l’arresto, ha chiesto di patteggiare concordando con il pubblico ministero Raffaela Zuccarini la pena di otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, e il pagamento di 1.400 euro di multa. È quindi tornato in libertà.
Il controllo era scattato sabato sera quando i carabinieri della Stazione di Visso gli avevano intimato l’Alt durante un controllo su strada nell’area montana dei Monti Sibillini. Dal controllo erano venuti fuori armi e droga, la perquisizione poi era stata estesa anche all’abitazione del 34enne dove era stato trovato altro stupefacente. Nello specifico i carabinieri della Compagnia di Camerino avevano sequestrato un fucile calibro 12 marca Franchi, 8 cartucce, due coltelli a serramanico e diverse dosi di stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana. Dopo le formalità di rito il giovane era stato posto agli arresti domiciliari così come disposto dal pubblico ministero di turno, Stefania Ciccioli, per il reato di detenzione illegale di arma da sparo.
Oggi la convalida dell’arresto e il conseguente rito direttissimo.