Macerata

Terremoto nelle Marche sette anni dopo. La testimonianza: «Ricordo ancora il terrore di quella notte»

Il 24 agosto 2016 nel ricordo di Flavia Giombetti, terremotata di Tolentino, oggi assessore alla Ricostruzione del Comune nel cratere sismico

Tanti i danni causati dal sisma a Montegallo

ANCONA – «Di quella notte di sette anni fa ricordo il terrore: ero con la mia famiglia nella mia nuova casa, acquistata e ristrutturata da poco, tanto che ci abitavo dal primo agosto, 23 giorni prima della scossa». A parlare è Flavia Giombetti, terremotata, e fondatrice insieme ad altri del Comitato 30 ottobre, costituito da terremotati di Tolentino, oggi assessore alla Ricostruzione e alla Protezione civile del comune di Tolentino.

La notte del 24 agosto 2016 alle 3,36 quando iniziò lo sciame sismico che uccise 299 persone, 52 nelle Marche, Giombetti stava dormendo nella sua casa di Tolentino, come tante altre famiglie, quando la grande scossa svegliò il centro Italia. Ma la sua famiglia non rimase fuori da casa, perché fu la scossa del 26 ottobre a dare il colpo di grazia all’abitazione ubicata in un palazzo storico del Comune del maceratese.

Flavia Giombetti

«Ricordo la disperazione mia e della mia famiglia – racconta – una paura che ci è rimasta dentro e che si ravviva ad ogni nuova scossa o ad ogni rumore o vibrazione improvvisi. Anche se viviamo in un territorio sismico non ci si può abituare al terremoto, un evento improvviso, che ogni tanto si fa sentire, l’ultima scossa solo pochi giorni fa».

Flavia Giombetti è ancora fuori di casa, perché la sua abitazione deve essere ricostruita, ma è consapevole che quando la ricostruzione sarà avvenuta «la casa non sarà più come prima. C’è stata tolta una parte della nostra identità e in sette anni la vita è cambiata, non solo per la mia famiglia, ma per tutti noi terremotati».

«Dopo sette anni dal sisma sono ancora fuori casa – prosegue – avrei voluto vedere più fatti, anche se la ricostruzione è ripartita e anche a Tolentino sono tantissimi i cantieri, mentre Visso e Castelsantangelo sul Nera sono ancora da ricostruire: c’è tanto da fare, mi preoccupa soprattutto la ricostruzione del tessuto sociale».

A preoccupare è lo spopolamento e la denatalità che rischiano di svuotare i territori. Solo a Tolentino sono ancora «4mila gli sfollati» ma rincuora «l’esplosione di cantieri. Dobbiamo ripopolare queste terre». Il ricordo oggi, va anche «alle vittime silenziose del sisma, gli anziani sradicati dalle loro case e poi deceduti, e a chi si è tolto la vita».