ANCONA – Dopo due anni molto complessi trascorsi tra stop and go, per gli impianti sciistici si prospetta un altro inverno difficile, tra caro bollette e cambiamenti climatici. «La situazione è pesante – afferma Francesco Cangiotti, amministratore delegato Bolognola Ski – : le bollette sono più che raddoppiate e incidono cui costi totali per un 40%, per cui si capisce bene l’impatto, specie per le stazioni medio-piccole come le nostre».
Nonostante i rincari pesino molto «per ora abbiamo deciso di non aumentare il costo degli skipass – dice – : speriamo che il blocco delle tariffe possa portare nuova clientela, magari attirando quegli appassionati che solitamente andavano al nord d’Italia dove però quest’anno una giornata sulla neve sarà abbastanza costosa».
Insomma l’auspicio delle stazioni di Bolognola e Frontignano è quello di rilanciare le località marchigiane puntando su tariffe più concorrenziali. Per contenere l’impatto del caro bollette, l’amministratore di Bolognola Ski fa sapere: «Stiamo valutando di tenere chiuso alcuni giorni durante la settimana in modo da contenere i costi. L’intenzione è quella di lasciare aperto nei weekend e chiudere due giorni durante la settimana».
Alla riapertura mancano ancora alcune settimane, la data è stata fissata per l’8 dicembre sia sul Monte Catria, che a Sarnano Sasso Tetto. La preoccupazione è anche per i cambiamenti climatici che stanno facendo registrare un clima particolarmente siccitoso e temperature oltre la media.
«Speriamo che ci sarà neve naturale – spiega – altrimenti l’innevamento con queste tariffe energetiche sarà molto costoso. Utilizzeremo la neve artificiale solo come ultima spiaggia nel caso in cui non ci dovesse essere a sufficienza nel periodo natalizio». Intanto le prevendite degli skipass stagionali registrano «un leggero incremento specie tra i residenti», un segnale di speranza per gli operatori.