ANCONA – Inverni meno freddi, eventi meteorologici estremi e anomalie termiche più frequenti rispetto al passato, espongono in montagna escursionisti, alpinisti e sciatori a maggiori rischi, specie nel periodo invernale, quando le vette sono ricoperte da un manto nevoso sempre più esiguo rispetto agli anni scorsi e dunque più ‘delicato’.
Il cambiamento climatico si manifesta con sempre maggiore frequenza ed è ogni giorno sotto gli occhi dei Tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che, tra le altre attività, si occupano anche del monitoraggio del manto nevoso in collaborazione con la Regione Marche Aineva con 10 i tecnici distribuiti nelle cinque stazioni (Ancona, Macerata, Monte Fortino, Ascoli Piceno e Pesaro).
«Ci accorgiamo sempre di più di questo cambiamento climatico – spiega Francesco Gargano, a capo della stazione di Macerata del Soccorso Alpino e Speleologico – :proprio due settimane fa abbiamo eseguito un rilievo del manto nevoso constatando che sui versanti Nord dei Sibillini, esposti all’ombra e quindi più freddi, c’era un accumulo nevoso di 10 centimetri, mentre fino a 10 anni fa, nello stesso periodo e nella stessa zona, la cumulata nevosa arrivava già ad 1 metro – 1 metro e mezzo. C’è stato un cambiamento sostanziale negli anni» osserva. L’ultimo rilievo sul Monte Prata è stato eseguito giovedì e la cumulata di neve è risultata inferiore rispetto al passato «di circa la metà».
Il nuovo quadro climatico espone gli amanti dello sci e degli sport invernali a maggiori rischi, fra i quali quello di distacchi valanghivi di fondo, ma anche ad una sottovalutazione del ghiaccio. «In inverno quando ad un nevicata si somma anche il ghiaccio, che si può formare durante la notte, il pericolo è maggiore per gli sciatori: ne abbiamo avuto un triste esempio proprio l’anno scorso, quando il 2 gennaio un giovane è morto a Pintura di Bolognola, dopo essere scivolato per 300 metri sul ghiaccio». «La sottovalutazione dei rischi del ghiaccio in questo caso può risultare fatale. Anche se c’è meno neve e fa più caldo – osserva – i rischi aumentano e bisogna fare più attenzione».
La temperatura gioca un ruolo importante nell’incrementare i rischi, puntualizza Gargano, specie per quanto concerne lo sci alpinismo a causa «del pericolo legato ai valanghivi. Noi raccomandiamo sempre un’adeguata attrezzatura, con piccozze e ramponi». Inoltre fa notare che «quest’anno a causa della carenza di neve, abbiamo dovuto rimandare la giornata ‘Sicuri sulla neve’, un appuntamento che solitamente si tiene nella seconda settimana di gennaio» per divulgare la cultura della sicurezza sulla neve in montagna. L’evento si dovrebbe tenere o l’ultima domenica di gennaio o la prima di febbraio, non è ancora stata fissata.
In estate i pericoli non sono assenti, tutt’altro. «I temporali in montagna sono molto più intensi, improvvisi e frequenti rispetto al passato e la morfologia del territorio ne risente – spiega il capo stazione – con erosione e distacchi. Una delle zone soggette a maggior erosione sui Sibillini è la cresta del Redentore che negli ultimi anni ha subito importanti cambiamenti sia per il terremoto del 2016 sia per i fenomeni climatici. Lo stesso Lago di Pilato alcuni anni c’è altri no, in questi giorni è completamente ricoperto da neve e ghiaccio».
Il Soccorso Alpino e Speleologico è operativo 24 ore su 24, sette giorni su sette ed opera anche a bordo di Icaro 02 per le operazioni di soccorso in territori impervi. Nel 2022 gli operatori della stazione di Macerata hanno eseguito «oltre 40 interventi tra soccorso in territori impervi e ricerca di persone – spiega il capostazione – e purtroppo il bilancio delle vittime è stato elevato, sono state 6 in totale: abbiamo recuperato il corpo di 5 persone morte in seguito ad incidenti avvenuti in montagna e siamo intervenuti per il soccorso di una persona colpita da malore e che purtroppo è deceduta».
Il messaggio rivolto ad escursionisti e sciatori è quello «di affidarsi a guide e accompagnatori se non si è esperti per raggiungere i luoghi che si vogliono visitare, ma occorre prestare attenzione anche se si è esperti, valutando bene il percorso che si intende fare, sia sulla base delle proprie capacità fisiche che sulle proprie conoscenze tecniche. Importante anche valutare l’attrezzatura necessaria e le condizioni meteo» conclude.