ANCONA – «Mi hanno sorpreso certi attacchi personali: qualcuno mi ha voluto identificare per forza con le idee di un cliente che ho assistito, mi sembra avventato e molto superficiale, oltre che una esagerazione». L’avvocato maceratese Giancarlo Giulianelli, nuovo garante regionale per i diritti della persona, all’indomani dell’incarico ricevuto ieri dall’Assemblea Legislativa delle Marche, si toglie subito qualche sassolino dalla scarpa e replica alle dichiarazioni del gruppo consiliare del Pd che aveva definito la sua una «nomina faziosa, arrogante e inadeguata, frutto di un mercimonio tra le componenti della maggioranza».
A suscitare le critiche del Partito Democratico la candidatura alle ultime elezioni di Giulianelli nelle liste a sostegno del presidente regionale Francesco Acquaroli oltre al fatto di essere «noto per essere stato il legale di Luca Traini, che nel 2018 aveva sparato nel centro di Macerata contro persone immigrate» come scritto in un post su Facebook dal consigliere regionale dei dem Antonio Mastrovincenzo. In affondo anche il capogruppo Maurizio Mangialardi che parla di «mercimonio tra le diverse componenti della maggioranza, che squalifica la figura del Garante dei diritti delle persona riconducendola a oggetto di sottobosco governativo per collocare chi non è riuscito a entrare in consiglio regionale attraverso la sana competizione elettorale».
Il post su Facebook del consigliere del Antonio Mastrovincenzo
Ma l’avvocato maceratese assicura: «sarò il garante di tutti, una figura assolutamente al di sopra di tutte le parti e le idee» come richiede la carica. «Il lavoro da fare è tanto» afferma, entrando nel merito dei temi rientranti nell’ambito specifico del garante, e spiega «spero di potermi confrontare presto con chi mi ha preceduto». Giulianelli annuncia «mi riprometto di chiamare il collega Nobili, avrei piacere di incontrarlo, per ricevere consigli e capire il funzionamento di una macchina così complessa».
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GIULIANELLI AL LAVORO: ECCO LE PRIORITA’
Dai diritti dei minori, a quelli degli stranieri, delle persone con disabilità e dei detenuti, sono tanti i temi sul tavolo del nuovo garante, alcuni dei quali “estremizzati” dalla pandemia, come la crescente povertà delle famiglie che si va a ripercuotere sui minori. «Sono molto preoccupato per la situazione che andremo a vivere da qui a qualche mese» afferma, spiegando che «quando verrà tolto il blocco dei licenziamenti ci potrebbero essere ricadute pesanti sulla società e sulle famiglie colpite dal provvedimento, una povertà che si andrà a riverberare anche sui minori. Saremo vigili sulla questione».
Sul tema dei minori annuncia poi una «particolare attenzione» alle situazioni di disagio familiare che comportano rischi per i bambini e gli adolescenti, con ricadute sul rendimento scolastico e in alcuni casi con il coinvolgimento dei servizi sociali. Altro nodo, quello del sovraffollamento in alcuni istituti penitenziari e della carenza degli agenti di polizia penitenziaria. «È un mondo che conosco bene» afferma il garante, assicurando, «mi adopererò perché questa carenza venga colmata» e annuncia l’intenzione di voler sollecitare la realizzazione di un nuovo istituto detentivo nel maceratese dopo la chiusura di quello di Camerino avvenuta nel post sisma.
«Macerata è sede della Corte di Assise, è anomalo che non ci sia una struttura carceraria adeguata nella zona a sud delle Marche» spiega, aggiungendo che «sarebbe una ricchezza anche per la città». Quello a cui pensa il garante è una struttura che possa ospitare anche le detenute visto che l’unico istituto nelle Marche che ospita le donne che devono scontare pene è solo quello di Villa Fastiggi nel Pesarese, «potremmo pensare ad una struttura mista».
Sul tema della disabilità annuncia invece di voler avviare un percorso «di ascolto» nel quale «raccogliere osservazioni e idee» partendo proprio da chi ogni giorno si confronta con delle difficoltà. Un percorso che potrebbe partire dall’Anfass di Macerata proseguendo con l’incontro di associazioni, enti e famiglie.