CAMERINO – Pioggia di risorse per la ricostruzione post sisma 2016 nelle Marche. I finanziamenti ammontano a 642,5 milioni di euro che daranno vita a 742 opere rimaste fino ad oggi fuori dalla ricostruzione. L’intervento è stato presentato oggi a Camerino davanti ad un parterre di 85 sindaci.
«Tagliamo un traguardo importante – spiega il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli -, un piano imprescindibile per dare una accelerazione alla ricostruzione pubblica. L’obiettivo è che gli sforzi fatti finora si concretizzino nella fase dei cantieri. Solo la vista dei cantieri e dei lavori in corso potrà dare speranza alla popolazione. Dobbiamo spingere sull’acceleratore per riunire e ricostruire queste comunità. Abbiamo subito le lungaggini burocratiche, poi la pandemia, la guerra, l’inflazione, il rincaro delle materie prime. Oggi siamo in una fase successiva che ci permetterà, con la massima collaborazione istituzionale, di mettere a terra e velocizzare i cantieri. In questo modo potremo riavvicinare le persone al territorio, rinsaldare le comunità, avviare una ricostruzione non solo fisica ma anche sociale ed economica ed evitare lo spopolamento».
«Questo territorio – prosegue – è il cuore della regione e grazie a questo piano straordinario potrà diventare “trainante”. La curiosità che le Marche e i suoi Borghi generano a livello turistico è una opportunità da cogliere ma dobbiamo farci trovare preparati, perché ciò potrà accrescere il valore di queste zone e favorire lo sviluppo delle attività’ connesse all’accoglienza come l’enogastronomia, ma anche la manifattura e l’artigianato. Ma innanzitutto dobbiamo dare concretezza ai progetti con i cantieri. Voglio in questa occasione sottolineare anche l’importante risultato ottenuto per il mantenimento delle classi nelle scuole terremotate, la certezza di poter contare su un servizio fondamentale come quello scolastico negli anni che saranno necessari per ricostruire».
Il senatore e commissario straordinario del Governo per la Ricostruzione post sisma 2016 Guido Castelli spiega che si tratta di «una vera e propria manovra economica, investimenti così cospicui che nelle Marche non si erano mai visti». «Le Marche, nonostante abbiano subìto il 64% del danno complessivo dal sisma del 2016, non hanno mai ricevuto risorse corrispondenti – osserva Castelli – per questo abbiamo predisposto un piano di investimenti così importante».
«Finanziamo sia dentro che fuori il cratere – prosegue -, finanziamo tutti i municipi, i cimiteri e la ricostruzione dei borghi più devastati anche per rimuovere il dissesto idrogeologico che si frappone alle opere di ricostruzione, tra cui il nuovo rettorato di Ancona e la casa di Maiolati Spontini».
Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della rigenerazione urbana, il nuovo elenco delle opere pubbliche che comprende 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei deputati. Alla presentazione del piano di ricostruzione delle opere pubbliche, oltre al governatore e al commissario, c’erano il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani, il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e il consigliere regionale Renzo Marinelli.
Per i progetti di rigenerazione urbana, a ciascuno dei 28 comuni marchigiani del cratere che hanno avuto i danni più ingenti, saranno destinati fino a 6,5 milioni di euro ciascuno, mentre agli altri Comuni del cratere andranno fino a 3,5 milioni. Ai Comuni più danneggiati è riconosciuto anche un contributo aggiuntivo per la progettazione della mitigazione dei dissesti presenti nel territorio.
Sono 31 le sedi comunali e 207 i cimiteri che ancora non erano compresi nella ricostruzione pubblica. Nel nuovo elenco sono inoltre presenti 18 interventi, sia dentro che fuori cratere, che comprendono anche palazzi storici e l’adeguamento o miglioramento sismico di edifici strategici. L’impiego dei fondi della Camera consentirà infine di completare alcuni investimenti molto attesi nel cratere, comprese alcune opere rimaste fuori dal finanziamento del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).