Macerata

Apiro, dopo l’urto allo specchietto insegue l’auto della scuola guida e la tampona: condannato

Oggi un 41enne macedone di Cupramontana è stato condannato dal giudice del Tribunale di Macerata al pagamento di mille euro di multa per danneggiamento. Il fatto risale al 2018

Il tribunale di Macerata

APIRO – Dopo l’urto tra gli specchietti di due auto, una aveva fatto inversione di marcia e aveva iniziato a tamponare l’altra, una Fiat Punto di un’autoscuola. Quando questa era arrivata davanti alla sede della scuola guida e si era fermata l’altra auto, una Fiat Marea, aveva inferto l’ultimo colpo facendo finire la Punto contro una scala in muratura. Oggi un 41enne macedone residente a Cupramontana è stato condannato al pagamento di mille euro, oltre al risarcimento del danno in sede civile. Era accusato di danneggiamento. La vicenda finita al centro del processo penale discusso in Tribunale a Macerata risale alla sera del 5 dicembre 2018. In base a quanto denunciato all’epoca dal titolare dell’autoscuola, parte civile nel processo, quella sera stava rientrando in sede con un giovane seduto accanto quando, nel territorio di Cupramontana un’altra auto che procedeva in senso contrario gli aveva urtato di striscio lo specchietto retrovisore.

Accortosi di non aver riportato danni e visto che l’altra auto si era allontanata, aveva proseguito la marcia verso Apiro. Ma all’improvviso l’inimmaginabile: il titolare della scuola guida riferì che una Fiat Marea lo aveva affiancato e l’autista aveva iniziato a gesticolare contro di lui. Preoccupato aveva proseguito in direzione dell’autoscuola ma, questa volta con la Marea che lo seguiva. Per un paio di volte lo avrebbe tamponato poi, raggiunta l’area antistante la scuola guida, la Punto si era fermata e il macedone avrebbe tamponato ancora l’auto. A quel punto, dopo aver ingranato la retromarcia, era ripartito cozzando di nuovo contro l’auto che per l’urto avanzò finendo contro la scala d’ingresso dell’edificio. All’epoca la persona offesa raccontò che il macedone, sceso dall’auto, lo accusò di non essersi fermato nonostante lui gli avesse suonato per poi ammettere di averlo tamponato volontariamente per rabbia. Oggi la discussione davanti al giudice Andrea Belli e al pubblico ministero Raffaela Zuccarini.