MACERATA- Riguardo al progetto dell’area camper a Valfornace Legambiente Marche si espone: «Bene ma serve un’area più idonea». A ribattere il sindaco Citracca, che si rivela aperto a cambiare sito e che aspetta la segnalazione di «una zona che sia idonea e che sia nella disponibilità del Comune. Siamo pronti a cambiare». Il progetto riguarda la creazione di 10 posti destinati a camper nell’area di via Mariana da Frontillo, attualmente bosco urbano.
Sulla questione è intervenuto Marco Ciarulli, direttore di Legambiente regionale: «Siamo molto propositivi nei confronti del progetto del Comune di Valfornace di creare un’area camper a uso turistico – ha detto -. Siamo in un territorio a forte vocazione turistica, in parte compreso nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dove inoltre sussistono ulteriori ambiti di rilevanza naturalistica, come l’Oasi del Lago di Polverina, ed elementi storico-architettonici di rilievo quali a esempio il Castello di Beldiletto; un contesto dunque con un potenziale straordinario, ancora non del tutto espresso. Ma destinare l’area di via Mariana da Frontillo, attualmente bosco urbano, a parcheggio di camper ci sembra una scelta che poco valorizza il territorio, soprattutto per la presenza di numerose alternative valide».
«Ci sono alternative valide per realizzare un buon progetto come questo – prosegue Ciarulli -, come a esempio l’area attrezzata poco distante dal bosco urbano che attualmente ospita temporaneamente la banca e le poste. Una zona come questa permetterebbe di rallentare il consumo di suolo, essendo l’area in parte già cementificata. Inoltre è un’area già provvista di alcuni servizi utili per i turisti. Ma non solo, ci sono altre aree potenzialmente valide, meno impattanti dal punto di vista ambientale, per ospitare un’area camper».
«Purtroppo il recente sisma ha distrutto molte cose con grave impatto anche nella sfera psicologica e sentimentale della popolazione sopravvissuta a tale calamità; è per tale ragione, quindi, che si chiede che queste siano rispettate, conservate e mantenute» conclude il direttore di Legambiente Marche. L’associazione ha anche lanciato una raccolta firme dal titolo “Salviamo il bosco urbano di Valfornace”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Valfornace Massimo Citracca: «Avremmo preferito che Legambiente fosse venuta da noi o che ci avesse comunicato le proprie perplessità ma così non è stato – ha detto il primo cittadino -. È stata scelta quell’area perché la presentazione dei progetti nel periodo pre-emergenza sanitaria aveva dei tempi stretti e quella era l’unica zona disponibile».
«Le nostre venti frazioni sono circondate da boschi e il comune è sempre stato sensibile alla tematica ambientale e lo ha dimostrato anche con una sostanziosa piantumazione di alberi nei pressi del nuovo parco giochi Rosolina nell’area Sae proprio lo scorso febbraio – ha continuato Citracca -. Noi non vogliamo creare disagio a nessuno e siamo pronti anche a rivedere il progetto ma è necessario individuare un’area – nella disponibilità del comune dato che non è possibile procedere con un esproprio in questo caso – che possa essere utilizzata. Ci è stato detto che le aree ci sono ma non quali. La scelta di posizionare la banca, l’ufficio postale e la caserma nell’area attrezzata poco distanze dal bosco non è stata una scelta dell’amministrazione e soprattutto se questi edifici sono stati posizionati qui perché non metterli in queste cosiddette “area alternative”?».
Il sindaco ha voluto ribadire l’attenzione dell’Amministrazione all’ambiente al territorio. «Possiamo anche rinunciare all’area camper ma dato che ci sono stati dati dei fondi da poter utilizzare per il progetto, che andrebbe anche a insistere vicino ai negozi e al centro abitato e quindi darebbe un impulso all’economia, sarebbe una perdita. Questo progetto garantirebbe inoltre alle persone che hanno perso la casa di poter tornare qui. Il nostro invito al direttore di Legambiente Marche è di venirci a trovare per osservare insieme il progetto e parlarne; noi siamo disposti anche a rivedere il tutto ma non siamo disposti a raccogliere una sfida di cui non vale la pena».