Macerata

Macerata, atti sessuali su un bambino di 10 anni: nei guai un imprenditore 57enne

I fatti contestati sarebbero avvenuti la scorsa estate in un piccolo comune dell'entroterra maceratese. L'apertura del processo è slittata per un difetto di notifica

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Un imprenditore di 57 anni di fuori regione è accusato di violenza sessuale aggravata. Per l’accusa avrebbe compiuto atti sessuali su un bambino di 10 anni.

La vicenda risale all’agosto dello scorso anno quando, in un piccolo comune dell’entroterra maceratese, era stato organizzato un incontro per appassionati di una particolare disciplina sportiva. In quel comune si ritrovarono diverse persone, alcune delle quali provenienti da comuni di altre regioni, tra cui l’imprenditore e il bambino di 10 anni, il fratellino, la mamma e il compagno della mamma.

Dopo la giornata dedicata alla disciplina sportiva la sera i partecipanti, dopo aver consumato la cena, andavano a dormire in un centro sportivo dove era stato allestito appositamente un dormitorio in una camerata e dove i letti a castello erano posizionati a poca distanza l’uno dall’altro in uno spazio comune. In base a quanto ricostruito successivamente dalla procura il 57enne, approfittando del buio e del fatto che il bambino dormiva, lo avrebbe raggiunto, gli avrebbe abbassato i pantaloni e gli slip per poi toccargli la coscia di una gamba. Il piccolo però avrebbe sentito dei graffi e avrebbe iniziato a lamentarsi.

Era stata la madre la prima ad accorgersi che stava succedendo qualcosa. Voltatasi verso il figlio aveva visto la sagoma di un uomo allontanarsi dal letto del piccolo e aveva iniziato a urlare. Qualcuno accese la luce e i presenti videro l’uomo accovacciato tra i letti completamente nudo. L’imprenditore fu immediatamente allontanato e fu richiesto l’intervento dei carabinieri. La madre del bambino raccontò l’accaduto ai militari e la vicenda finì all’attenzione della procura.

Un mese dopo il procuratore capo Giovanni Giorgio sentì il piccolo in modalità protetta con la formula dell’incidente probatorio alla presenza di psicologi specializzati. Nel corso dell’audizione il bambino confermò le accuse dicendo di aver sentito dei graffi sulla coscia dati da denti o da unghie. Ieri si sarebbe dovuto aprire il processo in Tribunale a Macerata davanti ai giudici in composizione collegiale ma per un difetto di notifica l’apertura del procedimento è slittato.