Macerata

CoronaVirus, psicosi nelle città: «Stiamo esagerando»

Negli esercizi commerciali cinesi c'è una sorta di diffidenza nel parlare della ricaduta economica che le notizie di questi giorni stanno avendo sulle loro attività

Immagine di repertorio

MACERATA – «Salve signora sono una giornalista. Le volevo chiedere se, gli allarmismi relativi al CoronaVirus, hanno creato delle ricadute sul commercio del vostro negozio». La risposta è sempre la stessa: «Non ne vogliamo parlare». E sì perché, come dice qualcuno (chiedendo di rimanere anonimo, ndr.) «la situazione è sfuggita di mano e stiamo esagerando».

Ieri a Fermo, dopo la diffusione della notizia di un caso di CoronaVirus in isolamento presso il nosocomio fermano (smentita prontamente dall’Area Vasta 4, ndr.), alcuni genitori allarmati e in preda alla “psicosi” hanno chiamato le scuole e chiesto spiegazioni ai dirigenti, i quali hanno confermato la non presenza di alcun caso sospetto.

A Roma, dove si registrano gli unici due casi di CoronaVirus attualmente in Italia, c’è chi aveva anche apposto un cartello fuori dal bar, fatto prontamente rimuovere, che vietava l’ingresso delle persone provenienti dalla Cina.

A Macerata cinque negozi cinesi su cinque che abbiamo interpellato hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni in merito, se non per sottolineare il fatto che la situazione, in preda alla psicosi, sta sfuggendo di mano. «C’è chi alla cassa mi guarda male o addirittura quasi mi lancia i soldi per paura di toccarmi. Vivo in Italia da anni, sono cresciuta qui e l’ultima volta che sono stata in Cina è stato sette anni fa. Credo che stiamo un po’ esagerando» racconta una commessa.

Comprensibilmente, da parte delle persone di nazionalità cinese, perfettamente integrate nel capoluogo e che vivono a Macerata da diversi anni, c’è poca voglia di parlare perché non è difficile notare una sorta di “diffidenza” ingiustificata nei propri confronti.

Una situazione che, in alcuni casi, è di certo sfuggita di mano e che, come riferito dal premier Giuseppe Conte, nonostante sia stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria, è attualmente sotto controllo. Sulla questione è tornato ieri anche il presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali Marcello Tavio.