«Grazie all’odierna approvazione da parte della Camera, l’Italia si appresta a dotarsi di una legge in materia di ricostruzione post-calamità che comprende un insieme di norme in grado di garantire maggiore programmazione, omogeneità ed efficacia degli interventi», lo afferma il senatore Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, commentando il via libera alla legge quadro ricostruzione post-calamità, che ora passa al Senato.
«Si tratta di un primo, grande passo in avanti per l’Italia, reso possibile dall’attenzione costante del Governo e dall’impegno del ministro Musumeci e del questore Paolo Trancassini, a cui va il mio ringraziamento. Sappiamo che il nostro è un Paese caratterizzato da un’accentuata vulnerabilità sismica e idrogeologica e, da oggi, abbiamo un efficace strumento in più per affrontare questi eventi».
Castelli prosegue così: «Fatte salve le competenze del Servizio nazionale della protezione civile, il provvedimento varato oggi dalla Camera dispone il coordinamento delle procedure e attività di ricostruzione nei territori colpiti da eventi calamitosi dove lo stato di emergenza di rilievo nazionale sia cessato o sia stato revocato ma, al contempo, vengano individuate le condizioni che consentano di prevedere lo stato di ricostruzione di rilievo nazionale. Molti degli indirizzi contenuti nella legge sono mutuati dall’esperienza del sisma 2016, che si pone così come laboratorio e modello. Un esempio in tal senso è rappresentato dalla governance multilivello, che viene adottata nell’Appennino centrale, e che rappresenta uno strumento efficace che ci ha consentito di compiere il cambio di passo nella ricostruzione. Inoltre, questa legge quadro introduce un principio fondamentale che, accanto alla ricostruzione di immobili e infrastrutture, prevede anche la ricostruzione economica dei territori colpiti da calamità».
«Si tratta di un cambio di paradigma nell’approccio agli aventi catastrofali che nel cratere sisma 2016 viene già adottato, attraverso la riparazione economica e sociale delle comunità colpite che mi è stata affidata. A rendere ancor più evidente l’importanza di questa legge quadro sono sufficienti pochi dati: più di un terzo dei nostri comuni si trova in aree ad elevato rischio sismico e in Italia ci sono 678 mila frane attive, due terzi di tutta l’Europa», le parole di Castelli. «A questa fragilità, che rischia di essere accentuata dall’avanzare della crisi climatica, stiamo reagendo attraverso interventi efficaci e strutturali. Un’ultima considerazione la dedico agli aspetti legati alla ricostruzione, di cui mi occupo quotidianamente. Concordo appieno con il ministro Musumeci quando afferma che, nel momento in cui si rende necessaria, questa debba anche rappresentare un’occasione per ricostruire meglio e, dunque, fare prevenzione attraverso l’innovazione e le tecnologie che abbiamo oggi a disposizione».