Macerata

Valfornace, ricostruzione chiese post sisma: manca solo l’ultimo ok ai progetti

Fatto il punto della situazione sul recupero degli edifici di culto. Delle 330 chiese presenti, ben 300 sono risultate lesionate dal sisma

VALFORNACE – «Per la ricostruzione delle chiese di Valfornace, comune del Maceratese martoriato dalle scosse di terremoto del 2016, non rimane che attendere l’ultima approvazione da parte degli enti preposti», ha detto l’ingegner Carlo Morosi, responsabile dell’Ufficio ricostruzione ed edilizia dell’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche e Fabriano – Matelica. «L’ufficio che dirigo ha consegnato da tempo tutti gli elaborati, salvo che per tre edifici, uno dei quali affidato a un tecnico esterno, un altro fermo perché in attesa di un intervento di messa in sicurezza al campanile e un ultimo uscito dalle normali procedure e entrato in quelle che interessano la ricostruzione privata».

In un incontro pubblico, promosso dall’amministrazione comunale di Valfornace e dalla parrocchia di Santa Maria Assunta e ospitato in occasione della Festa della Rinascita presso il Centro polifunzionale “Maria Ciccotti”, l’ingegner Morosi ha fatto il punto della situazione sulla ricostruzione dei luoghi di culto del territorio comunale.

All’incontro, introdotto da don Roberto Rafaiani, erano presenti anche il sindaco Massimo Citracca, il vice sindaco Ivan Cecola e la responsabile dell’Area tecnica e valorizzazione del territorio presso il Comune di Valfornace, l’architetto Lolita Ciuffoni.

Dopo aver spiegato le innumerevoli difficoltà nella ricostruzione degli edifici, con il passaggio dall’Ordinanza 38 all’Ordinanza 105, ed aver parlato dell’enorme mole di lavoro in un’Arcidiocesi, quella di Camerino – San Severino Marche, in cui delle 330 chiese presenti ben 300 risultano lesionate dal sisma, l’ingegner Morosi ha passato in rassegna la situazione dei cantieri che, da vicino, interessano Valfornace, «ognuno dei quali – ha sottolineato – richiede almeno una settantina di elaborati».

Questa la situazione del post sisma. Per la chiesa della Madonna del Rosario, struttura aperta al culto nel Seicento che si trova all’inizio del paese, la Commissione arte sacra dell’Arcidiocesi nel luglio 2023 ha dato il via libera al progetto consegnato all’Usr in data 1 dicembre 2023. L’elaborato è fermo in attesa della visione da parte degli enti preposti.

«La ricostruzione, finanziata per un importo di 650 mila euro – ha spiegato l’ingegner Morosi – ci ha già costretto ad aggiungere altri 200mila euro ma il progetto ne richiede ulteriori 60mila».

Ancora più complesso il recupero della chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa principale del paese con una preziosa cripta risalente all’undicesimo secolo: «Per il recupero abbiano ottenuto un finanziamento di 1 milione e 250mila euro ma il costo del progetto è di oltre 2 milioni e 600mila euro», ha spiegato ancora Morosi, per poi aggiungere: «Il progetto, l’ultimo presentato in ordine di tempo per la complessità dell’intervento, è stato consegnato all’Usr il 5 luglio 2024. A settembre verrà sistemato anche il progetto della chiesa di San Giovanni di Isola, affidata nel 2021 a un tecnico del posto per il cui recupero è stato previsto un intervento di 520 mila euro. Consegnato all’Usr in data 27 novembre 2023 anche il progetto della chiesa di San Mauro, nella frazione di Villarella. Responsabili dell’elaborato in questo caso sono i professionisti dello studio Acale di Ancona perché l’edificio di culto si trova adiacente a un’abitazione privata».

All’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche in data 27 luglio 2023 risulta essere stato consegnato anche il progetto di restauro della chiesa di San Francesco a Pontelatrave. «Anche in questo caso – ha specificato l’ingegner Morosi – la chiesa è adiacente a un’abitazione. L’importo stimato per i lavori è di 1 milione e 460mila euro».

Uscirà dal piano di intervento dell’Ufficio ricostruzione dell’Arcidiocesi il progetto di recupero della Madonna del Soldato di Nemi, per il cui recupero si seguirà l’iter della ricostruzione privata.

Si è deciso di intervenire in un secondo tempo per edifici rimanenti nel piano come la chiesa della Madonna di Monte Aguzzo (importo stimato 75mila euro), quella di Sant’Antonio a Castello (importo 350mila euro), quella di San Biagio a Taro (importo 320mila euro), quella dei Santi Celso e Filomena ad Arciano (importo 280mila euro), quella di San Flaviano a Roccamaia (importo 855mila euro) e quella di San Nicolò ad Isola (importo 160mila euro).

«Al momento – ha infine concluso Morosi – risulta bloccato l’affidamento della progettazione per la ricostruzione della chiesa di Santa Maria Assunta di Nemi in quanto sarà necessario aspettare un intervento di messa in sicurezza della Soprintendenza, già programmato da tempo e che realizzerà nei prossimi mesi».