MACERATA – Utili in crescita, raccolta diretta incrementata, apertura di nuovi punti consulenza sul territorio per essere sempre più vicini ai cittadini. Banca Macerata apre il 2022 forte dei risultati conseguiti lo scorso anno e puntando sempre di più sulla valorizzazione del personale interno, visto che il nuovo direttore generale Toni Guardiani ha fatto parte del personale fin dal giorno di apertura della banca nel maggio del 2006, così come Debora Falcetta, nominata responsabile dell’Area commerciale unificata. «Crediamo molto nella valorizzazione delle nostre risorse interne – ha spiegato il presidente Ferdinando Cavallini – per la crescita di Banca Macerata che, ancora una volta, realizza performance tra le migliori del settore, con il Roe del 6%, un utile netto aumentato del 38% rispetto al 2020, mezzi amministrati in forte crescita (più 9,9%) che ora si attestano a 996 milioni di euro e Texas Ratio al 26,6% (dal 47,18% del 2020)».
La banca, però, non perde la sua mission di vicinanza al territorio con la prossima apertura di due punti consulenza a Sarnano e nel Fermano. «Quando siamo partiti, nel 2006, volevamo creare qualcosa per il futuro del nostro territorio – ha ricordato il vicepresidente Nando Ottavi – e oggi siamo una realtà che assiste le imprese, le partita Iva e i cittadini e, personalmente, sono molto soddisfatto di aver contribuito a lasciare qualcosa che possa essere da spinta per il territorio». A snocciolare alcuni numeri del bilancio 2021 è il dg Toni Guardiani. «Assumo la direzione in un momento molto positivo per la banca, anche se non facile per il territorio dopo tutto quello che la pandemia ha portato con sé – ha spiegato -. L’esercizio si è chiuso con un utile lordo di 3,45 milioni di euro e netto di 2,57 milioni, registrando rispettivamente un incremento del 26% e del 38%, rispetto ai dati del 2020. Il margine di interesse si è incrementato dell’8%, ma le commissioni nette sono aumentate di un ottimo 24%, soprattutto per effetto dell’aumento del 23% della raccolta indiretta. Anche la raccolta diretta si è incrementata del 12%, mentre sono crollate le partite deteriorate che ora, al lordo, rappresentano soltanto il 4,49% degli impieghi, anch’essi aumentati del 10%. Il tutto si è tradotto nell’aumento del patrimonio netto – di 2,2 milioni di euro – che ora si attesta a complessivi 42,9 milioni di euro. Il mio obiettivo – ha concluso – è quello di interpretare questo incarico facendo del mio meglio per rendere l’Istituto sempre più radicato e pronto a rispondere alle esigenze delle persone, delle famiglie, delle organizzazioni, delle imprese e delle istituzioni, in un’ottica di collaborazione e sinergia con il territorio, con tutti gli attori che ci hanno accompagnato in questi anni e quelli che potremo incontrare in futuro nel nostro viaggio».
Ha spiegato la nuova organizzazione della banca, che si pone sempre più come realtà di «prossimità» , invece, Debora Falcetta, prima donna a ricoprire il ruolo di responsabile dell’Area commerciale. «Con una gestione unica delle diverse reti che costituiscono la variegata forza commerciale dell’istituto, si punta a confermare e rafforzare un modello di servizio ispirato ad una consulenza qualificata e basato sull’offerta completa in campo bancario, finanziario e assicurativo – ha detto -. Vogliamo rafforzare il nostro modello di business che si fonda sull’opera di consulenti qualificati a cui i cittadini possono fare sempre riferimento».
Non ha nascosto la soddisfazione per i risultati raggiunti, il presidente onorario Loris Tartuferi che, però, non ha nascosto le difficoltà per una banca «piccola» di poter soddisfare tutte le richieste che arrivano anche da territori rimasti scoperti da altre banche. «Questi risultati si ottengono grazie a un grande lavoro svolto da tutta la struttura, che voglio ringraziare – ha spiegato -. Tuttavia mi corre l’obbligo di evidenziare una troppo limitata adesione del territorio allo sviluppo ed alla crescita della banca; non ne comprendo fino in fondo le motivazioni e auspico che finalmente la comunità ed il tessuto imprenditoriale locale si sentino finalmente coinvolti e vogliosi di partecipare a questa impresa di successo. Se questo finalmente Banca Macerata, la banca del nostro territorio, avrà tutti i giusti strumenti per rispondere alle numerose richieste che provengono ormai da quasi tutte le zone abbandonate da altre banche».