MACERATA – Bancarotta, condannato a 10 mesi l’amministratore della società che gestiva la discoteca Babaloo a Porto Potenza Picena.
La vicenda è legata alla società Valechiara Real Estate srl, dichiarata fallita a ottobre del 2014. Legale rappresentante della società era E.A., imprenditore 39enne originario di Loreto, finito sotto processo con l’accusa di bancarotta fraudolenta documentale. Secondo la ricostruzione della procura, infatti, l’imprenditore avrebbe sottratto gran parte dei libri e delle scritture contabili della società fallita e avrebbe tenuto la documentazione obbligatoria in maniera irregolare, in modo da impedire alla curatela fallimentare la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari della società. In particolare, nel corso delle indagini, non erano stati trovati i bilanci degli anni 2011, 2012 e 2013, né il libro inventari, il libro soci e il libro delle assemblee. Sempre per l’accusa E.A. avrebbe annotato il partitario del denaro in cassa con modalità del tutto incongrue per gli anni 2011 e 2012, avrebbe aggiornato solo al 31 agosto 2012 il libro giornale e avrebbe indicato poste passive tra i valori dell’attivo patrimoniale. Al 39enne la procura ha contestato anche l’aggravante della recidiva infraquinquennale.
La gestione societaria era riferita alla discoteca Babaloo che negli anni 2010 e 2011 era stata eletta da una giuria di esperti, la migliore discoteca all’aperto dell’intero territorio nazionale. L’imprenditore, difeso dagli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli, aveva sin dall’inizio respinto ogni ipotesi accusatoria, sostenendo che non era stata sua intenzione sottrarre i documenti contabili che, viceversa, erano riposti all’interno della sede sociale poi oggetto di abbandono ad opera della compagine societaria. Al termine di un’articolata istruttoria, oggi il pubblico ministero Enrico Barbieri ha chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione. Il collegio, presieduto dal giudice Roberto Evangelisti, ha derubricato il reato in bancarotta semplice e condannato l’imputato a 10 mesi di reclusione.
Soddisfazione è stata manifestata dai legali per l’accoglimento da parte dei giudici dell’impostazione difensiva. «Inutile sottolineare l’assoluta soddisfazione manifestata dal nostro cliente – hanno aggiunto gli avvocati – per il riconosciuto equilibrio con il quale, dopo sei anni di processo, il Tribunale di Macerata ha affrontato e risolto la complessa vicenda processuale».