CIVITANOVA MARCHE- «Una morte ingiusta, senza motivo e gli occhi indifferenti delle persone mi hanno ferito. Le persone dovrebbero aiutare gli altri, voglio una società migliore per il domani. E se succede ancora veniamo in piazza a dire che il razzismo fa schifo». Quella di Francesca Coratti, diciotto anni appena compiuti e rappresentante del progetto ‘Educativa di strada’, è una delle tante voci che ieri – 3 agosto – si sono accavallate in piazza XX settembre, per condannare quanto avvenuto venerdì scorso, quando in corso Umberto I il trentaduenne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo ha ucciso l’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu.
L’iniziativa
Hanno voluto «accendere un faro contro l’indifferenza, il razzismo, la violenza» le circa trecento persone, per lo più rappresentanti di sigle sindacali, realtà dell’associazionismo e partiti del centrosinistra. Tra loro, infatti, erano presenti il parlamentare dem Mario Morgoni, il consigliere regionale Romano Carancini, Angelo Sciapichetti, il consiglieri comunali Francesco Micucci, e Lidia Iezzi, Giulio Silenzi, Daniele Maria Angelini e Stefania Monteverde.
Fiaccole accese e bandiere al vento con i vari rappresentanti che, uno alla volta, hanno preso la parola nel corso della serata: sono state letti racconti, brani, citazioni e poesia, come ‘Indifferenza’ di Cesare Pavese, oppure un passaggio del libro ‘Il razzismo spiegato a mia figlia’ di Taher Ben Jelloun. L’estratto, spiegato da una rappresentante di Officina Universitaria, recita così: ‹‹Il razzista si sente minacciato, soffre di un complesso di inferiorità o superiorità – le parole della rappresentante di Officina universitaria -, sbaglia collere, ha paura».
Gli interventi
Amnesty International ha fatto riferimento alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, leggendone gli articoli e i passaggi più salienti. Al sit in c’erano anche i vertici provinciali dei vari sindacati: per Cgil Daniel Taddei, per Cisl Rocco Gravina e per conto di Uil Manuel Broglia. Il primo ha letto una poesia di Martha Medeiros dal titolo “Lentamente muore”, mentre il sindaco ha citato Sandro Pertini e Sergio Mattarella e Papa Francesco. Presenti anche Lorenzo Marconi di Anpi e Lina Caraceni di Refugees welcome. Alla fine, Thierno, un giovane venuto da Palermo e appartenente all’organizzazione ‘Our voice’ si è scagliato contro la politica, in parte presente al raduno: «Non si può parlare di razzismo – ha gridato – senza parlare di politica: il sindaco di Civitanova era al fianco di chi diceva che questa città era diventata il nord Africa e il Pd, che dovrebbe difendere gli immigrati, si volta dall’altra parte. La morte di Alika è iniziata quando è stata attuata la legge Bossi Fini. Il segretario del Pd Enrico Letta fa propaganda elettorale sulla morte di Alika, senza sapere quando sarà il suo funerale. Questa è soltanto campagna elettorale». E al termine del proprio intervento ha citato un episodio di razzismo che avrebbe vissuto sulla proprio pelle nel viaggio di andata verso Civitanova, che sarebbe accaduto in un autogrill: «Mentre stavo per venire qui, in autostrada mi sono fermato in un autogrill e qundo ho tirato fuori il portafogli ho sentito un uomo commentare: hanno anche i soldi questi negri».
Le sigle
Ecco le sigle che hanno partecipato alla manifestazione: Refugees welcome, Arci, Anpi, Cgil, Cisl e Uil, Libera, Officina universitaria, Amnesty International, Rete degli studenti medi, Gris, Cnca, Articolo 1, Sinistra italiana, Partito socialista italiano, Partito democratico, Demos democrazia solidale, Auser, Macerata bene comune.