CIVITANOVA – Accusato di aver piazzato una bomba artigianale davanti al ristorante “La Serra”, un collaboratore di giustizia 53enne di origine calabrese è stato rinviato a giudizio. Il processo per tentata estorsione e detenzione di materiale esplosivo si aprirà il prossimo 12 settembre dinanzi al collegio del tribunale di Macerata presieduto dal giudice Roberto Evangelisti. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Domenico Potetti dopo che l’imputato, difeso dagli avvocati Luigi Li Gotti (ex sottosegretario alla Giustizia al tempo di Prodi e difensore di pentiti del calibro di Buscetta e Brusca) e Giuseppe Cichella, aveva scelto di non richiedere riti alternativi.
I fatti contestati al 53enne risalgono al 24 gennaio del 2020 quando, secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Enrico Riccioni (ieri invece l’accusa era sostenuta in aula dal pm Vincenzo Carusi), l’imputato aveva piazzato l’ordigno esplosivo davanti all’ingresso del ristorante “La Serra”. La bomba, fabbricata artigianalmente, era stata realizzata mescolando all’interno di un involucro dotato di miccia, un composto chimico comunemente utilizzato come fertilizzante in agricoltura con altre sostanze (zucchero o gasolio), in grado di provocarne la detonazione una volta attivato l’innesco.
L’obiettivo era quello di costringere Emanuele e Moreno Ascani, gestori del ristorante, a pagargli una somma imprecisata di denaro o, in alternativa, a farlo entrare in qualità di socio nella compagine organizzativa dell’attività commerciale, cose queste mai avvenute. Nel procedimento a carico del collaboratore di giustizia Moreno Ascani è parte civile con l’avvocato Gabriele Cofanelli ed Emanuele Ascani con l’avvocato Massimiliano Cofanelli.