Macerata

Butta la figlia di 3 anni giù dalla finestra a Macerata, mamma in silenzio dal giudice

Disposta la custodia cautelare in ospedale in attesa del miglioramento delle sue condizioni. La donna ha chiesto della figlia. La difesa: «Non è lucida a causa dei farmaci che sta assumendo. È costernata, potrebbe aver avuto un blackout momentaneo»

MACERATA – Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la 40enne indiana accusata del tentato omicidio aggravato della figlia di tre anni. La donna questa mattina è stata trasportata dal reparto di Psichiatria dell’ospedale di Macerata direttamente in Tribunale, visibilmente provata ha raggiunto l’aula sorretta da personale dell’ospedale. All’avvocato Valentina Romagnoli ha chiesto della figlia: «Come sta? Posso parlare con mio marito? Con mia sorella?», il tempo di scambiare poche parole e in aula è entrato il giudice. Su consiglio del legale la giovane mamma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. «Non era in grado di sottoporsi a interrogatorio – ha spiegato a margine dell’udienza l’avvocato –. Non riusciva neppure a reggersi, non è lucida, è sotto effetto degli psicofarmaci che sta assumendo».

L’avvocato Valentina Romagnoli

Il pubblico ministero Stefania Ciccioli ha chiesto la convalida del fermo e, successivamente, l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Il gip Claudio Bonifazi, condividendo in questo l’eccezione sollevata dalla difesa, non ha convalidato il fermo ritenendo mancante il presupposto del pericolo di fuga, mentre sulla misura da applicare, ha disposto la custodia cautelare in ospedale finché non sarà nelle condizioni di essere dimessa e condotta in carcere.

«Le sue condizioni di salute al momento sono incompatibili con il carcere – ha riferito l’avvocato Romagnoli, che difende la donna insieme al collega Andrea Netti -. La relazione medica del servizio Psichiatrico dell’ospedale evidenzia uno stato depressivo molto forte. Lei è costernata».
Sui motivi del gesto il legale ha parlato di un possibile “blackout momentaneo”, ma la 40enne ad oggi non ha detto nulla a riguardo. «Nessuno aveva riscontrato avvisaglie, c’erano questioni ordinarie ma sembravano sotto controllo», ha aggiunto l’avvocato.

Prima dell’udienza la 40enne oltre a chiedere notizie sulle condizioni di salute della figlia, ha chiesto al legale di poter parlare sia col marito sia con la sorella maggiore arrivata dall’Inghilterra subito dopo la drammatica notizia. «Faremo istanza per chiedere che possa parlare con la sorella, per il marito stiamo valutando se è il caso», ha concluso l’avvocato Romagnoli.