CALDAROLA – Con lo spray rosso scrive “Il vaccino uccide” davanti all’ingresso di una scuola, 50enne no vax denunciato. La scoperta è stata fatta ieri 14 dicembre da personale dell’istituto comprensivo De Magistris di Caldarola che ha immediatamente segnalato il fatto ai militari della locale Stazione. Davanti alla scalinata d’ingresso c’era la scritta: “Il vaccino uccide”, con in aggiunta una W cerchiata, simbolo riconducibile a una rete di no vax che teorizzano che a base dell’attuale gestione della pandemia vi siano complotti governativi. A seguito della segnalazione i militari hanno avviato le indagini sentendo diversi testimoni tra cui anche i negozianti e i titolari degli esercizi della zona e hanno analizzato i filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza del circuito cittadino.
La celere risposta dell’Arma ha consentito in tempi rapidissimi di identificare il responsabile, uno straniero di 50 anni residente in un paese limitrofo. L’uomo era solito recarsi a Caldarola per delle spese e lì ha espresso i propri convincimenti sul Covid e le sue cure. I carabinieri lo hanno immediatamente rintracciato e perquisito trovando e sottoponendo a sequestro le bombolette spray di colore rosso utilizzate per fare la scritta davanti alla scuola e un coltello di cui è vietato il porto. Il 50enne sarà denunciato all’autorità giudiziaria per danneggiamento aggravato di 27 metri quadrati di pavimentazione (che a causa del tipo di materiale di cui è rivestita non consente la cancellazione) e per porto abusivo di armi.
A San Severino invece i militari della locale Stazione sono intervenuti alla stazione ferroviaria dopo che il controllore aveva trovato un giovane senza biglietto e senza documenti d’identità. Alla vista dei carabinieri il ragazzo è scappato per le vie cittadine. È stato rintracciato poco dopo, in evidente stato di agitazione è stato affidato a personale medico del 118. A quel punto i militari hanno scoperto che il ragazzo si era allontanato da una struttura sanitaria di Firenze, e che nei suoi confronti era stata emessa la misura di sicurezza della libertà vigilata (scaturita da pregresse condanne per resistenza e reati contro la persona), con il dovere, tra gli altri, di non allontanarsi dal luogo di cura senza avvisare e di sottoporsi al programma terapeutico concordato. I carabinieri lo hanno pertanto segnalato al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze.