MACERATA – Turnover al comando provinciale dei carabinieri, due comandanti (di Compagnia e Sezione operativa) lasciano Macerata per nuovi incarichi in altre sedi, in congedo un terzo ufficiale in servizio al Nucleo informativo. Dal prossimo 22 agosto il tenente colonnello Roberto De Paoli, 54 anni, dopo tre anni lascerà il comando della Compagnia di Macerata per dirigere il Reparto operativo di Sondrio, al suo posto il prossimo 5 settembre si insedierà il maggiore Giorgio Picchiotti, 49enne originario di Chieti, attualmente comandante della Compagnia di Castelnuovo Garfagnana in provincia di Lucca. Lo stesso giorno anche il tenente Massimiliano D’Antonio, 48 anni, lascerà la guida della Sezione operativa della Compagnia di Macerata per assumere l’incarico di comandante del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di San Benedetto. Andrà invece in congedo il tenente Giuseppe De Giorgi – che dal 23 agosto diventerà capitano – dopo 40 anni di servizio, di cui 29 al comando provinciale di Macerata. Questa mattina i tre ufficiali hanno salutato i colleghi e i rappresentanti della magistratura (presenti il procuratore facente funzioni Claudio Rastrelli con i colleghi Stefania Ciccioli, Enrico Riccioni e Rita Barbieri) in un incontro informale al comando provinciale di Macerata.
«Saluto i due colleghi che prenderanno servizio in altre località», ha esordito il colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del Reparto operativo, poi rivolgendosi a De Giorgi ha aggiunto: «Si chiude una fase importante e se ne apre un’altra altrettanto valida, è un uomo pieno di risorse e ha in mente grandi progetti per il futuro. In bocca al lupo a tutti». Il tenente si è arruolato nell’Arma il 17 settembre del 1982, dal 1993 è in servizio al comando provinciale di Macerata, prima al Nucleo investigativo e negli ultimi cinque anni al Nucleo informativo. «Sono onorato di aver prestato servizio in questa caserma per tanti anni e altrettanto onorato di aver lavorato per la tutela delle persone di questa provincia. Abbiamo cercato di fare bene», ha detto l’ufficiale. «Lascio Macerata – gli ha fatto eco De Paoli – dopo un periodo brevissimo perché tre anni non sono tanti ma molto intenso perché ho vissuto tutto il periodo del Covid, alcuni aspetti della città mi sono sfuggiti per causa di forza maggiore. È stata un’esperienza intensa, devo ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini, sono stati tre anni importanti, abbiamo avuto anche dei buoni risultati operativi perché siamo riusciti a fare squadra».
«Abbiamo fatto tante belle cose – ha ricordato D’Antonio -, ho trovato una squadra speciale che ringrazio, anche con i miei superiori mi sono trovato benissimo. L’esperienza maceratese si conclude in maniera assolutamente positiva, grazie alla magistratura che ci è stata vicino in ogni dubbio e in ogni situazione particolare, spero di trovare la stessa collaborazione anche nelle nuove Procure (Ascoli e Fermo)». Originario della provincia di Chieti, il tenente D’Antonio era arrivato a Macerata il primo aprile del 2019. Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, ha prestato servizio anche all’estero, ottenendo diverse onorificenze: in Bosnia–Erzegovina ha ricoperto l’incarico di Ufficiale di collegamento ed analista di informazioni di intelligence, in Palestina, invece, nella città di Hebron, è stato osservatore ed Ufficiale responsabile della sicurezza interna ed esterna per la missione Tiph.
Impegnato nell’incontro avvenuto a Civitanova con prefetto, questore e sindaco a seguito dei due omicidi avvenuti nella città costiera a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro, il comandante provinciale, il colonnello Nicola Candido, ha voluto rivolgere il proprio saluto e il ringraziamento ai tre ufficiali: «Salutiamo i due colleghi, il tenente colonello De Paoli e il tenente D’Antonio, che ci lasciano per continuare la loro attività in altre sedi e che hanno operato con profitto durante la loro permanenza qui a Macerata. Un saluto particolare – ha aggiunto il colonnello – va al tenente De Giorgi che in questi 40 anni di carriera ha sempre dato il massimo e ha sempre operato dando lustro all’immagine dell’Arma con risultati brillanti soprattutto nel periodo in cui ha prestato servizio nel Nucleo investigativo (tra le indagini a cui ha prestato il proprio prezioso contributo, quelle sull’omicidio del commerciante di pesce sambenedettese Pietro Sarchié avvenuto a San Severino, della ballerina romena Andreea Cristina Marin a Porto Potenza Picena e sul duplice omicidio dei coniugi Marconi a Montelupone). A lui va un ringraziamento particolare dall’Arma dei carabinieri che rappresento ma credo anche dalla cittadinanza, perché non si è mai tirato indietro quando si sono verificati fatti di una certa gravità, è stato sempre il primo ad accorrere dedicandosi a tempo pieno al lavoro. È un bell’esempio di carabiniere».