Macerata

Camerino, dal carcere scrive lettere alla ex che aveva tentato di uccidere: 59enne condannato

Era accusato di stalking. Parte delle accuse sono cadute perché era già stato giudicato lo scorso anno. Il giudice ha disposto anche il ricovero per almeno sei mesi in una Rems come misura di sicurezza

Il tribunale di Macerata

CAMERINO – Era in carcere dopo aver tentato di uccidere la ex e da lì le aveva inviato delle lettere, 59enne condannato a sei mesi per stalking. Il giudice ha disposto anche il ricovero in una casa di cura e custodia (Rems) per almeno sei mesi come misura di sicurezza. Il procedimento a carico di un 59enne di Montesilvano di origine venezuelana è stato discusso oggi dinanzi al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni e al pubblico ministero Rita Barbieri.

L’avvocato Federica Squadrini

All’imputato veniva contestato il reato di stalking per aver inviato alla ex tra novembre 2019 e dicembre 2021 delle lettere dal carcere di Montacuto e poi di Ascoli chiedendole di rivederla e di riallacciare una inesistente relazione sentimentale.
L’uomo era in carcere perché il 7 maggio del 2019 aveva raggiunto il negozio di frutta e verdura della ex al Sottocorte Village di Camerino armato di coltello, la donna riuscì a chiudersi in bagno prima che lui conficcasse la lama del coltello nella porta, urlando che l’avrebbe ammazzata. Dopo l’arresto (per tentato omicidio) fu sottoposto a perizia, lo psichiatra Gianni Giuli concluse l’accertamento rilevando una capacità di intendere e di volere al momento del tentato omicidio grandemente scemata a causa di un’anomalia psichica.

A febbraio dello scorso anno Di Luca fu condannato a un anno per stalking per le lettere e un telegramma che aveva inviato da Montacuto nel 2019. Oggi nel procedimento a suo carico discusso con rito abbreviato il pm ha chiesto la condanna a due anni di reclusione, il difensore, l’avvocato Federica Squadrini, evidenziando che il contenuto delle missive non fosse intimidatorio ma che si trattava solo di scuse, ha prodotto in aula la precedente sentenza evidenziando che il cliente era già stato giudicato per i fatti relativi al 2019. Il gup ha condannato l’imputato a sei mesi per le lettere inviate nel 2021, disposto il non doversi procedere per “ne bis in idem” per le lettere del 2019 e disposto il ricovero in una Rems per almeno sei mesi. La ex era parte civile con l’avvocato Luca Belardinelli.

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