Macerata

Camerino, a cinque anni dal sisma riapre il mattatoio. Il sindaco: «Vogliamo attivare un progetto sulle carni locali»

Ora il Comune aprirà il bando per trovare un nuovo gestore. La ripartenza dell'attività arriva alla vigilia dell'ordinanza speciale che il commissario alla Ricostruzione firmerà per Camerino

CAMERINO – Dopo tre anni di stallo e quasi un anno di lavori, è stata completata la ricostruzione del mattatoio di Camerino, la prima opera pubblica ripristinata dopo il terremoto del 2016. Un «impegno mantenuto», come sottolinea il sindaco Sandro Sborgia che si è sempre battuto per la ripresa di «un servizio fondamentale per la collettività».

I lavori (per un importo di 209mila euro) sono stati avviati un anno fa durante una visita in cui era presente anche il commissario straordinario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, e ora per la struttura che si trova in località Pianello si procederà a indire la gara per individuare un nuovo gestore. Il privato che lo aveva in gestione fino al terremoto, infatti, ha fatto sapere al Comune di non essere più interessato a continuare.

Il sopralluogo al mattatoio fatto lo scorso anno durante la visita del commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini

«A quasi cinque anni di distanza dal terremoto in cui gli allevatori della zona sono stati costretti a macellare i capi di bestiame a molti chilometri di distanza, torna un servizio fondamentale per tutto il territorio – ha aggiunto il sindaco -. Ora è nostra volontà anche attivare un progetto di filiera delle carni locali, tramite progetti con gli allevatori e le associazioni di categoria, per favorire il rilancio economico dell’agricoltura del territorio».

La ripartenza del mattatoio, inoltre, è arrivata alla vigilia della firma dell’ordinanza speciale per la ricostruzione di Camerino (così come per altri nove Comuni del cratere) che permetterà al commissario Legnini di dare il via alla realizzazione di interventi, di opere urgenti e particolarmente critiche in deroga alla normativa vigente. Un modo per accelerare ancora di più la ricostruzione delle aree interne colpite dal sisma, snellendo la burocrazia.

«In questo modo raggiungiamo un obiettivo importantissimo – ha concluso il sindaco – grazie a un lavoro portato avanti dall’amministrazione comunale che ha redatto il documento e indicato quali fossero gli immobili sui quali procedere in via prioritaria». Tra i palazzi che sono stati inseriti dal Comune, ad esempio, c’è quello della ex sede di Banca Marche che verrà destinata a spazi culturali.