CAMERINO- «Preferisco che siano i cittadini a fare un bilancio di questo primo anno del mio mandato perché sono loro a dover giudicare l’operato dell’Amministrazione». A parlare è il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia a un anno esatto dalla sua elezione a sindaco, avvenuta il 27 maggio del 2019. Sborgia, una volta indossata la fascia tricolore, si è subito tirato su le maniche e ha iniziato a lavorare con determinazione ma anche con tanto amore per Camerino partendo dalla ricostruzione post sisma che, dopo tre anni, era ancora ferma al palo. «Un anno impegnativo, in cui abbiamo lavorato davvero tantissimo fin dal primo giorno. Un lavoro davvero imponente che viene portato avanti grazie all’impegno e al sacrificio di tutta la mia splendida squadra che mi affianca giornalmente in maniera instancabile e che ringrazio».
Da cosa siete partiti?
«Siamo partiti dalla progettazione e realizzazione della sede provvisoria del comune nell’area di Protezione civile del quartiere Vallicelle. Una struttura che consentirà di poter finalmente dare una dignitosa sistemazione al personale degli uffici amministrativi, da quattro anni costretti a lavorare in ambienti ristretti, sovraffollati e distaccati. Una riorganizzazione degli uffici con la costituzione di un ufficio “sisma ricostruzione privata” per la gestione ordinata delle pratiche che stanno arrivando. E poi ancora l’approvazione delle nuove perimetrazioni cui finalmente e definitivamente abbiamo posto rimedio, dopo continue incertezze cui conseguiva l’impossibilità, per proprietari e tecnici, di avere idee e tempi chiari per poter provvedere alla presentazione delle istanze e alla redazione dei progetti. Abbiamo poi ripreso i lavori di messa in sicurezza degli edifici del centro storico e delle frazioni, per troppo tempo sospesi e per altro verso fondamentali per poter ridare ai cittadini la possibilità di riappropiarsi della città che fino ad oggi è ancora interdetta. Sono state poi operate le prime demolizioni che hanno riguardato la zona di Borgo San Giorgio e frazioni. E poi penso al grande lavoro sotto il piano turistico e culturale con le giornate del Fai e Risorgimarche».
Sono quasi giunti a completamento invece i lavori del mattatoio comunale.
«Sì, si tratta di una struttura fondamentale per tutti gli imprenditori agricoli dell’entroterra e specie in un momento di difficoltà quale quello che stiamo vivendo. Abbiamo poi iniziato i lavori di ricostruzione dei cimiteri e migliorato la viabilità stradale e ottenuto i pareri necessari per dare il via alla costruzione della nuova casa di riposo Casa Amica frutto della generosità della Croce Rossa. Abbiamo ripreso l’iter per la realizzazione della scuola Betti e avviato i lavori di messa in sicurezza del teatro Filippo Marchetti».
Cosa invece è in corso di definizione?
«Penso all’accordo per la realizzazione della caserma dei carabinieri nella sede dell’Unione Montana, all’ampliamento del serbatoio via Battista Varano e della linea idrica, al rifacimento del Ponte di Cerreto o alla sistemazione della strada delle Caselle -Ponte della Cerasa per la quale è stata affidata la progettazione. Novità anche sul piano viabilità dato che abbiamo approvato lo studio di fattibilità per il ripristino della viabilità della strada Mergnano San Savino – Mecciano –Torre del Parco e quello per il ripristino della viabilità della strada Ponti – Canepina. Sono stati approvati i progetti di fattibilità per la manutenzione straordinaria della piscina comunale, per gli immobili di proprietà comunale a Morro, per la sistemazione del magazzino comunale e infine per l’immobile che ospita l’asilo nido La Coccinella. Approvati anche i permessi a costruire per le “Aule di Raffaello” e “il Quartiere delle associazioni” i cui lavori possono andare avanti; due opere alle quali teniamo molto».
Possiamo dire quindi che questo primo anno si conclude con un bilancio positivo.
«Questo non spetta a me dirlo ma di sicuro la situazione è radicalmente cambiata; saranno i cittadini di Camerino a giudicare l’operato di questo primo anno dell’Amministrazione Sborgia. Posso dire però che una svolta, rispetto agli anni passati, c’è sicuramente stata e i risultati lo dimostrano; il mio animo è sereno perché so bene che tutto il tempo lo abbiamo utilizzato per la città e per il bene della comunità».
Poi sindaco è arrivato anche il covid-19 e Camerino, nella provincia, ha “giocato” un ruolo fondamentale diventando il primo ospedale covid del Maceratese.
«Un altro terremoto che ha comportato la riconversione dell’ospedale con l’esposizione a rischio chiusura di realtà economiche che, nonostante il terremoto, erano riuscite non solo a conservare quote di mercato ma persino ad ampliarle. Quello del coronavirus è un evento dalle ricadute pesanti soprattutto per le condizioni di tanti lavoratori artigiani, commercianti, lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti a rischio disoccupazione. Una situazione difficile e complicata che stiamo gestendo grazie anche al senso di responsabilità della nostra cittadinanza cui rivolgo il mio grazie per la sensibilità, la correttezza e la grande dignità con le quali stanno affrontando le difficoltà del momento. Un lavoro possibile anche grazie alla grande intesa e collaborazione con i rappresentanti delle altre istituzioni locali e in particolar modo con l’Arcivescovo Francesco Massara e il Magnifico Rettore della nostra Università Claudio Pettinari ai quali rivolgo il mio più sentito ringraziamento. La loro presenza e il loro sostegno ci rendono più forti».
Quando tornerà operativo l’ospedale?
«Siamo in via di ritorno alla ordinaria attività; ieri sono stati trasferiti i primi pazienti al Covid-Center di Civitanova e una volta concluse tutte le dimissioni aspetteremo la sanificazione; contiamo che per metà giugno il nostro ospedale potrà tornare alla sua funzione ordinaria con maggiori strutture rispetto a prima grazie anche alle tantissime donazioni. Non dimentichiamo che nel 2018 il nostro reparto di terapia intensiva non esisteva più perché era stato soppresso mentre ora abbiamo tutte le più moderne strumentazioni; un presidio quindi non solo ripristinato ma anche potenziato grazie alla generosità dei cittadini, della Fondazione Bocelli e di Generali».
Un augurio, da sindaco, che fa alla sua città per i prossimi quattro anni?
«Abbiamo fatto molto ma c’è ancora tanto da fare, abbiamo davanti un lavoro ciclopico. Il primo augurio è che la città possa essere preservata dalla pandemia e che la attività economiche e commerciali e le imprese superino questo momento di difficoltà. E poi mi auguro che inizino ovviamente a partire i cantieri ma, sono fiducioso, che siamo sulla buona strada».
Al 27 maggio, stando alla presentazione delle schede Aedes, sono 1.965 gli edifici inagibili di cui 471 classificati B, 43 classificati C e 1.411 classificati E. Sono 346 invece le pratiche presentate su 1.824. Sono poi 53 gli interventi unitari di ricostruzione di cui 11 aggregati e consorzi volontari e 42 aggregati e consorzi obbligatori per un totale di 193 edifici.