CAMERINO- «Con riferimento agli articoli apparsi recentemente sulla stampa riguardanti il mancato accoglimento del ricorso relativo all’incompatibilità dell’attuale sindaco Lucarelli, corre l’obbligo di fare alcune precisazioni in merito a inesattezze e slogan chiaramente utilizzati a scopo strumentale. Premettiamo che allo stato attuale Lucarelli non ha vinto alcuna partita in quanto nessuna partita è stata giocata: il Tribunale non è entrato nel merito del ricorso dichiarandolo inammissibile per questioni procedurali», i consiglieri di “Ripartiamo” Camerino nella nota da loro diramata, hanno annunciato che la vicenda, non è cominciata, dunque non è finita, nei confronti del primo cittadino ducale.
Il 20 marzo del 2025 il ricorso è stato dichiarato dal Tribunale inammissibile ed in più Sandro Sborgia, Lucia Jajani, Luca Marassi e Rosella Paggio sono stati condannati al pagamento delle spese di lite, ma l’opposizione vuole fare così chiarezza sui fatti: «Nel periodo compreso tra l’11 agosto 2022 e il 31 agosto 2023, l’amministrazione comunale a guida Lucarelli ha aggiudicato svariati appalti per la manutenzione della rete stradale autorizzando le ditte aggiudicatarie ad effettuare i lavori anche mediante il ricorso ad imprese subappaltatrici. Nella quasi totalità dei casi, i lavori sono stati eseguiti in subappalto dalla società Edilasfalti Srl nella cui compagine sociale figurano stretti familiari del Sindaco (in particolare la sorella e il cognato)».

«La questione – hanno aggiunto – ha generato perplessità dal momento che le norme in vigore impediscono di ricoprire la carica di Sindaco a coloro che hanno parenti o affini che ricoprono il posto di appaltatore di lavori pubblici stabilendo, nel caso, la decadenza dalla carica. Occorreva quindi chiarire se anche l’esecuzione di opere eseguite in subappalto, da parte di imprese riconducibili a stretti parenti del Sindaco, determinasse la violazione della disposizione normativa prevista per gli appalti diretti».
Nasce da qui dunque la decisione di ricorrere al Tribunale di Macerata da parte dei consiglieri della lista “Ripartiamo”: «Il Tribunale ha dichiarato il ricorso inammissibile per un vizio procedurale senza, quindi, affrontare il merito della questione».
«Nessun intento persecutorio o denigratorio dunque da parte dei ricorrenti – hanno puntualizzato Sborgia, Jajani, Marassi e Paggio – ma più semplicemente l’unica volontà di garantire che l’azione amministrativa sia ispirata al rispetto delle regole poste a fondamento dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione. Comprendiamo lo sfogo liberatorio di Lucarelli per lo scampato pericolo di sentirsi dichiarato incompatibile a ricoprire la carica di sindaco. Vogliamo comunque rassicurarlo che la vicenda – hanno aggiunto -, lungi dall’aver posto la parola fine alla questione, costituisce un ulteriore stimolo a tenere ancor più alta l’attenzione su tutte le situazioni che riguardano gli intrecci tra interessi privati e il doveroso perseguimento dei fini collettivi. Siamo convinti – hanno concluso – che l’esercizio di cariche pubbliche impone a tutti coloro investiti dell’onore e del privilegio di ricoprirle, di essere sempre al di sopra di ogni possibile sospetto. Consapevoli di risultare scomodi e a volte fastidiosi, vogliamo rassicurare tutti i cittadini e la stessa amministrazione comunale che non verremo mai meno alle responsabilità che ci sono state conferite e che continueremo a svolgere, in maniera ferma e decisa, la nostra azione di controllo e vigilanza con lo stesso spirito di servizio che ci ha caratterizzati sino a questo momento nell’interesse e per il bene esclusivo della Città».