CAMERINO – Era uscito dalla pizzeria furibondo perché la pizza era arrivata in ritardo e nel parcheggio aveva trovato un’auto in sosta proprio davanti alla sua. 59enne condannato a sei mesi di reclusione per danneggiamento aggravato. Era rientrato nel ristorante per chiedere di far spostare l’auto ma il titolare del locale non era riuscito a trovare il proprietario e lui allora era passato per le vie brevi: con una chiave aveva lasciato un “ricordo” sulla fiancata poi era entrato nella propria auto e aveva speronato la macchina finché non era riuscito a crearsi un varco e uscire.
È stato discusso questa mattina il processo a carico di un 59enne di Serrapetrona, davanti al giudice del Tribunale di Macerata Andrea Belli e al pubblico ministero Raffaela Zuccarini. I fatti contestati risalgono al 3 agosto del 2014. L’uomo era andato con la moglie e degli amici a mangiare una pizza in un locale di Camerino, ma a causa dell’affollamento il servizio era stato lento e il 59enne, su tutte le furie, era andato via. Una volta raggiunto il parcheggio però, l’uomo aveva trovato una Mercedes classe C parcheggiata davanti alla sua auto, era rientrato nel locale, aveva chiesto al titolare di far spostare il mezzo, ma proprio a causa dell’affollamento nessuno era riuscito a rintracciare il proprietario, così lui era uscito e aveva fatto tutto da sé. Il proprietario della Mercedes, in realtà, era un uomo di Camerino, quella sera l’auto l’aveva presa la figlia per andare in pizzeria a ritirare le pizze da asporto che aveva ordinato poco prima. La giovane era uscita dal locale proprio mentre il 59enne le stava speronando l’auto e aveva provato a chiedere spiegazioni ma l’uomo, infuriato, le avrebbe risposto che per colpa sua non riusciva ad uscire.
Oggi la discussione. Il giudice ha condannato l’imputato a sei mesi di reclusione subordinando la sospensione condizionale della pena al pagamento del risarcimento del danno quantificato in circa 700 euro ovvero la parcella del carrozziere che aveva dovuto riparare i danni. L’imputato era difeso dall’avvocato Monia Cardinali, mentre il proprietario della Mercedes era parte civile con l’avvocato Marco Bottacchiari.