Macerata

Bracieri a Canfaito, via solo quello nella faggeta. Cicconi: «Appello alla sensibilità dei fruitori della montagna»

La questione era stata sollevata circa un mese fa dalle associazioni ambientaliste. Il presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone: «Serve un comportamento civile e rispettoso»

I bracieri nella Riserva di Canfaito
I bracieri nella Riserva di Canfaito

I bracieri restano nella Riserva di Cainfaito, via solo quello nella faggeta. La decisione è stata presa dall’Unione Montana Potenza Esino Musone che, tenuto conto delle indicazioni riportate nel Piano antincendio boschivo della Riserva, redatto con riferimento all’attuale conformazione dell’area picnic e della relativa distribuzione dei bracieri, ha proposto al Comitato della Riserva Naturale Regionale la rimozione del braciere interno alla faggeta e la messa in opera di alcuni interventi di messa in sicurezza per i restanti. Vicino a ognuno verrà posizionato, infatti, un apposito cartello che riporta le regole di corretto utilizzo e di gestione del fuoco in sicurezza; saranno poi ampliate le pavimentazioni che già si trovano sotto ai bracieri.

È di circa un mese fa la richiesta delle associazioni ambientaliste di ritirare i bracieri dalla Riserva di Canfaito, un’area, come stabilito dal Piano che regolamenta la zona, destinata a pic nic nella quale “è consentito accendere fuochi solo ed esclusivamente nei punti fuoco appositamente allestiti”.
Lo stesso regolamento ricorda inoltre che “è scopo dell’ente gestore favorire l’uso turistico del territorio della Riserva, realizzando e integrando i servizi presenti nelle aree di sosta”.

Attraverso un’attenta analisi è stato quindi individuato l’unico braciere all’interno della faggeta, che sarà eliminato, mentre gli altri cinque posizionati in area aperta saranno oggetto di riqualificazione e manutenzione. La proposta delle associazioni ambientaliste non è stata dunque accolta.

«Durante l’incontro, promosso per continuare a portare avanti la valorizzazione della Riserva, abbiamo anche deciso di sistemare le cisterne di approvvigionamento dell’acqua come previsto dal piano anti-incendio dato che sono vetuste e necessitavano di un forte intervento di manutenzione straordinaria – ha osservato Matteo Cicconi, presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone -. Il discorso si è poi spostato sulla questione relativa ai bracieri che, nelle scorse settimane, è stata oggetto di risonanza mediatica».

«Premesso che i bracieri sono lì da decenni e che l’ultima manutenzione è stata fatta da un comitato di indirizzo nel 2017, votato e approvato all’unanimità, abbiamo preso atto di un braciere che era proprio a ridosso degli alberi e quindi abbiamo optato per la sua rimozione. Per gli altri invece valuteremo eventuali altre azioni migliorative da intraprendere – ha continuato Cicconi -. A questo va ricordato che in tutte le aree boschive e in particolare in questa, che ha un elevatissimo valore ambientale, l’accensione di bracieri è fortemente regolamentata. Tutte le persone dunque che visitano la Riserva, oltre a rispettare le regole, devono prestare la massima attenzione a ciò che fanno, ma questo vale indipendentemente e a prescindere in ogni luogo. L’utilizzo dei bracieri è necessario anche per scongiurare ciò che spesso accade, e cioè eventuali situazioni di fuochi improvvisati a terra che sono di altissimo rischio».

«Un altro aspetto importante è quello di sensibilizzare il più possibile i fruitori della montagna in generale ad avere rispetto del territorio in cui si trovano e quindi evitare ogni azione che possa compromettere lo stato ambientale – ha sottolineato il presidente -. I bracieri in particolare sono lì dagli anni Settanta e, piano piano, stiamo cercando di apportare, con eliminazioni o con migliorie, tutto ciò che è necessario. Il resto ricade poi nella sensibilità e nella cultura di ognuno di noi; come avviene ugualmente per la pulizia e il decoro. Il primo approccio, al di là delle singole azioni delle istituzioni, è quello di un comportamento civile e rispettoso perché la nostra prima casa è l’ambiente in cui viviamo».

«Apprezziamo moltissimo il comportamento propositivo delle associazioni ambientaliste per il controllo e il monitoraggio del territorio – ha concluso Cicconi -; continueranno a essere parte attiva di un confronto continuo con l’Unione Montana, sempre nei limiti delle risorse umane e finanziarie a disposizione».

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