MACERATA – L’emergenza sanitaria ha portato con sé anche quella economica e ci sono molte persone – che prima d’ora non l’avevano mai fatto – che si sono rivolte alla Caritas di Macerata per un aiuto concreto e un sostegno. Ne abbiamo parlato con il direttore Lorenzo Cerquetella.
«Un fatto positivo di questo momento particolare è che senza dubbio si è creata una maggiore rete di solidarietà anche attraverso la sinergia con le parrocchie; siamo anche venuti a conoscenza di situazioni che prima non erano di certo evidenti – spiega il direttore della Caritas di Macerata -. Anche prima che il Governo mettesse a disposizione i buoni alimentari, la Caritas italiana aveva donato circa 10mila euro a ogni Caritas sul territorio e insieme ai parroci abbiamo appunto valutato le situazioni che necessitavano di aiuto e abbiamo preso un contatto diretto con i commercianti per approvvigionarci dei beni».
In questi mesi anche la Caritas di Macerata ha lavorato molto in smart working. «Per conoscere meglio le varie situazioni abbiamo anche fatto una conferenza con i sindaci e con gli assessori ai servizi sociali della Diocesi per evidenziare le situazioni di necessità – continua -. A esempio a Porto Recanati circa 400 persone si sono avvicinate per la prima volta alla Caritas. A Casette Verdini invece (Pollenza, ndr.) siamo entrati in contatto con un circo composto da 38 persone, con molti bambini, al quale abbiamo dato un sostegno».
«Ovviamente la Caritas non può essere considerato una sorta di “bancomat” – ha proseguito Cerquetella -. Proprio per questo stiamo realizzando degli incontri per cercare operatori, giovani e volenterosi, che siano in grado di affrontare le situazioni con un occhio “nuovo” indirizzato anche al reinserimento sotto l’aspetto della solidarietà. C’è infatti molta gente che ricorre a noi perché ha perso il lavoro e ciò che vorremmo è creare una rete di relazioni che permetta, a chi ne ha bisogno, di tornare alla vita precedente all’emergenza sanitaria ritrovando quindi anche un impiego».
A Macerata ha aperto anche lo sportello antiusura per aiutare le famiglie e le piccole imprese familiari momentaneamente in difficoltà economica. L’iniziativa, voluta dal Vescovo Nazzareno Marconi, è stata attivata grazie alla collaborazione tra la Caritas di Macerata e la Fondazione Antiusura Mons. F. Traini di San Benedetto del Tronto, autorizzata e accreditata dal MEF (Ministero Economia e Finanze) a gestire, su tutta la Regione Marche, il Fondo di prevenzione dell’usura, istituito dalla Legge n. 108 del 1996.
Lo sportello vuole essere un aiuto soprattutto a quelle famiglie che hanno contratto mutui per acquistare la casa e poi hanno subito la perdita del lavoro, un’improvvisa malattia, la cassa integrazione, la mobilità, le separazioni e tante altre cause impreviste che non hanno permesso di continuare a pagare i mutui o leasing precedentemente contratti. Si vuol permettere loro di salvare la casa di proprietà.
«Con il progetto dello sportello antiusura vogliamo mettere a disposizione di tutti i cittadini maceratesi un luogo di ascolto e di aiuto per superare le situazioni di indebitamento ed evitare che cadano nella rete di forme illegali di finanziamento – ha sottolineato il direttore della Caritas -. Ciò consiste nell’aiutare e nell’accompagnare persone e famiglie e, spesso, anche piccole imprese familiari, a correggere tempestivamente stili di vita sbagliati ed evitare comportamenti pericolosi».
Per accedere al servizio, previa prenotazione, è necessario telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 al numero 0733-1992952 e concordare un appuntamento.