Macerata

Carrozzina si ribalta su una rampa per disabili, Comune citato in giudizio

L'uomo doveva accedere alla Palazzina tecnologica di Civitanova. L'avvocato Vallasciani: «Pendenza superiore a quella prevista nella normativa di riferimento»

barriere architettoniche

MACERATA – «È passato un anno e mezzo e la rampa di accesso per disabili non è stata ancora adeguata, né è stato affisso un cartello che indichi la pericolosità di quello scivolo».

Lo sfogo è dell’ingegnere civitanovese Fabrizio Ciribeni, per 20 anni dirigente tecnico dell’Asur 3, rimasto vittima di un incidente avvenuto a maggio dello scorso anno. Ciribeni, per muoversi, è costretto a utilizzare una carrozzina motorizzata. Il 7 maggio del 2019 doveva accedere a un ufficio comunale del settore tecnico che si trova all’interno della “Palazzina tecnologica” in via Marinetti. Era circa mezzogiorno quando aveva imboccato la rampa riservata ai disabili che porta all’ingresso dell’edificio, era arrivato quasi alla fine della salita quando la carrozzina avrebbe perso aderenza e, sbandando e sbattendo a destra e a sinistra contro un muro e un parapetto, era tornata indietro per poi ribaltarsi. L’ingegnere, nella caduta, batté violentemente la testa, fu subito soccorso e portato in ospedale dove i medici gli riscontrarono un trauma cranico facciale con fratture delle ossa nasali.

Dopo l’incidente Ciribeni decise di richiedere il risarcimento dei danni subiti (circa 20 mila euro) al Comue attraverso il suo avvocato, il legale Maurizio Vallasciani. Secondo una perizia di parte, infatti, la rampa di accesso avrebbe una pendenza del 16,99% a fronte dell’8-10% prevista come pendenza massima dalla normativa in materia di norme per disabili.

L’avvocato Maurizio Vallasciani

«Mi dispiace non aver ottenuto il risarcimento in via stragiudiziale – ha commentato l’avvocato Vallasciani –, così il mio cliente dovrà ricorrere al Tribunale ordinario. Purtroppo è un fatto spesso ricorrente che le compagnie di assicurazione scelte dai Comuni siano poco disposte a concludere trattative stragiudiziali, costringendo così gli infortunati a sobbarcarsi i costi e gli anticipi di una causa civile aumentati del costo delle perizie tecniche e medico legali oltre a dover attendere i non certo brevi tempi di un giudizio civile. Su un campione di 10 infortunati solo una minima parte può permettersi questi esborsi e pertanto di ricorrere al giudice mentre gli altri evitano lasciando perdere ogni pretesa risarcitoria».

«Sono assolutamente disinteressato all’aspetto economico, fortunatamente ho di che vivere, ma vorrei che quello che è accaduto a me non accada ad altri», ha aggiunto Ciribeni segnalando anche altre due strutture pubbliche che a suo dire sarebbero off-limits per i disabili, il cinema Cecchetti e il cine teatro Rossini, dove i bagni non sarebbero fruibili ai portatori di handicap e mancherebbero posti attrezzati per disabili costretti a sostare nei corridoi occupando le vie di fuga antincendio. «Scriverò al prefetto per rappresentarle i problemi di sicurezza e incolumità pubblica degli uffici pubblici in città», ha anticipato l’ingegnere.