Macerata

La Cgil risponde a Guzzini (Confindustria): «Non basta criticare. Servono riforme radicali e lotta all’evasione»

Il segretario del sindacato maceratese, Daniel Taddei, è intervenuto a seguito delle dichiarazioni del presidente di Confindustria territoriale in merito alle disposizioni del nuovo Dpcm

Foto di LEEROY Agency da Pixabay

MACERATA – «In un clima di tensioni sociali e di profonda incertezza e precarietà non è sufficiente criticare l’ultimo Dpcm ma occorre adoperarsi per la tutela del lavoro insieme a quella della salute. Bisogna contenere la diffusione del Covid prima di rischiare il collasso del sistema sanitario in inverno, per evitare un nuovo lockdown generalizzato: questo è indispensabile per la tenuta della coesione sociale, del nostro tessuto democratico e dell’economia». A dirlo è il segretario generale della Cgil di Macerata Daniel Taddei e il riferimento è alla conferenza stampa convocata ieri dal presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini.

«È per questo che leggo, con estrema desolazione, le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Macerata che si lagna di “vivere in una dittatura giustificata dall’emergenza sanitaria”. D’altra parte però, la lettera “aperta” a sostegno del suo presidente nazionale Carlo Bonomi si inserisce perfettamente nella linea populista che, quest’ultimo, insieme al presidente regionale Claudio Schiavoni, stanno cavalcando dal loro insediamento», l’attacco del segretario del sindacato maceratese.

Il segretario della Cgil di Macerata Daniel Taddei

«Duole dover ricordare le cifre che lo Stato ha elargito per finanziare i diversi interventi di sostegno e rilancio delle imprese italiane: 50 miliardi a favore del sistema imprese negli ultimi cinque anni in varie forme, soprattutto come misure di agevolazione fiscale – osserva nel dettaglio Taddei -. Trenta miliardi sono stati stanziati direttamente a favore delle imprese (senza contare i fondi di garanzia e gli ammortizzatori sociali) durante l’emergenza Covid. Diciannove miliardi sono stati stanziati per sostegno e incentivo alle imprese anche quando le produzioni non sono pienamente in linea con lo sviluppo ecosostenibile, cui si aggiungono anche i 14,5 miliardi già impegnati per il 2021».

Cifre importanti sulle quali il segretario generale della Cgil si pone alcune domande. «Hanno prodotto nuovi posti di lavoro? Hanno ridotto la precarietà? Hanno prodotto uno sviluppo diverso e sostenibile? È vero, come afferma il presidente di Confindustria Macerata, che la mancanza di liquidità e la difficoltà di accesso al credito espongono il territorio all’azione della criminalità organizzata – soprattutto nella ricostruzione post-sisma che ha già visto l’infiltrazione di gruppi malavitosi – ma la frattura tra le attività produttive e il sistema creditizio che favorisce la permeabilità verso economie parallele e illegali nasce anche dal fallimento di Banca Marche determinato dalla fraudolenta gestione a danno dell’imprenditorialità onesta e della collettività» spiega il sindacalista.

«Viviamo in un Paese in cui l’evasione fiscale sottrae alle casse pubbliche 107 miliardi, la metà di quanto ci porterà il Recovery Fund, e con lo scandalo che, nella nostra Regione Marche, l’81,5% dell’Irpef arriva dai lavoratori dipendenti e dai pensionati – continua il segretario della Cgil -. Non abbiamo sentito Confindustria indicare convintamente tra le priorità la lotta all’evasione fronte che invece dovrebbe essere comune. La pandemia ha fatto emergere tutte le fragilità del sistema economico-sociale che in Italia, come pure a livello globale, si è affermato negli ultimi decenni e questo ci impone un obiettivo che non può essere, alla buona, quello di tornare al sistema precedente, caratterizzato da profonde ingiustizie e diseguaglianze. È necessario cambiare radicalmente il modello di sviluppo, capire di quali investimenti ha bisogno il Paese e di come si ricostruisce uno stato sociale ridimensionato dalle politiche di tagli perseguiti nel corso degli anni».

Il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò e il presidente Domenico Guzzini nel corso della conferenza stampa di ieri

Cosa fare quindi? «È il momento degli investimenti pubblici sulla sanità pubblica, nella scuola e nelle infrastrutture; di una riforma degli ammortizzatori sociali; di una legge sulla non autosufficienza e un nuovo assegno per il sostegno alla famiglia – continua il segretario della Cgil Macerata -. Servono riforme radicali – compresa quella fiscale – e una vera lotta all’evasione. Serve affermare la centralità della qualità del lavoro e della lotta alla precarietà con modifiche legislative oltre che contrattuali fino ad arrivare alla legge sulla rappresentanza e alla validità erga omnes dei contratti nazionali, cancellando i contratti pirata. Qualsiasi persona che lavora deve avere gli stessi diritti e le stesse tutele che sia una partita iva o un lavoratore dipendente».

«Siamo a un bivio della storia del nostro paese – conclude Taddei rivolgendosi al suo interlocutore Guzzini -. Pur con posizioni legittimamente diverse occorre la partecipazione di tutte le forze sociali e produttive per la crescita e per un nuovo modello di sviluppo. Partendo anche dalle buone pratiche che in questi anni abbiamo attuato quotidianamente nel territorio».