Macerata

Chiede il congedo per assistere la suocera ma l’anziana guida e va a fare la spesa da sola. A processo per truffa

La nuora, una 52enne originaria di Tolentino, dopo la sospensione del lavoro era stata vista al bar, in negozi e ad accompagnare il figlio all'asilo. Udienza rinviata al 30 novembre per l'apertura del dibattimento

Immagine di repertorio

MACERATA – Aveva chiesto e ottenuto il congedo straordinario, ma invece di assistere la suocera invalida, avrebbe trascorso le giornate occupandosi degli affari personali.

Una 52enne originaria di Tolentino è accusata di truffa aggravata. Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo d’indagine è del sostituto procuratore Claudio Rastrelli – la donna, dipendente di una ditta di materiale elettrico, aveva chiesto e usufruito della sospensione del rapporto di lavoro per congedo straordinario per alcuni mesi, dal 28 dicembre del 2015 al 30 giugno del 2016, poi dall’1 luglio al 28 agosto sempre di quell’anno per assistere l’anziana suocera. Entrambe le donne pur avendo la residenza a Monte Urano (FM) erano domiciliate a Civitanova. Nei periodi in cui la nuora avrebbe dovuto essere a casa ad assistere la suocera invalida, secondo l’accusa, la 52enne sarebbe andata in giro per svolgere incombenze personali, come accompagnare il figlio all’asilo, andare al bar a fare la colazione, piccole sortite in alcuni negozi e frequentare abitazioni di privati.

Tutto questo era stato possibile perché la suocera, seppur invalida, riusciva a provvedere a se stessa: era in grado di spostarsi autonomamente, guidava la propria Audi A4, andava al supermercato da sola a fare la spesa, e da sola avrebbe raggiunto la propria abitazione a Monte Urano dove sarebbe rimasta a dormire. I movimenti dal 18 al 21 aprile del 2016 erano stati monitorati e registrati da un investigatore privato e subito dopo era scattata la denuncia. Il sostituto procuratore Rastrelli aveva quindi delegato mirate indagini che hanno portato alla contestazione del reato di truffa aggravata a carico della donna.
Per l’accusa la truffa avrebbe creato danni sia al datore di lavoro (per l’assenza della lavoratrice) sia all’Inps che aveva erogato a titolo di indennità la somma di 7.547 euro.

Questa mattina il fascicolo è approdato in aula all’attenzione del giudice monocratico Paolo Properzi e del pubblico ministero Francesca D’Arienzo. L’imputata è difesa dall’avvocato Gianluca Brizi mentre il datore di lavoro è tutelato dal legale Piergiorgio Parisella. L’udienza è stata rinviata al 30 novembre prossimo per l’apertura del dibattimento dinanzi al giudice Federico Simonelli.