Macerata

Chiusura Usca, è polemica a Civitanova. Corvatta: «Medici di famiglia non hanno gli stessi strumenti degli ospedali»

L'ex sindaco e coordinatore del servizio Usca: «Ora attendiamo l’apertura delle Uca, annunciate da Saltamartini ma non ancora operative

Protected health professional Testing for Coronavirus a patient. Foto di Adobe Stock

CIVITANOVA MARCHE- «Pazienti penalizzati dalla chiusura delle Usca, ora attendiamo l’apertura delle Uca, annunciate da Saltamartini ma non ancora operative. Nel frattempo raccomando l’uso della mascherina nei luoghi al chiuso». A dirlo è il dottor Tommaso Claudio Corvatta, che fino a ieri era uno dei coordinatori del servizio Usca, attivo nell’ambito delle cure a domicilio dei pazienti affetti da Covid-19. Le Usca hanno chiuso i battenti in attesa che le cure vengano ripristinate mediante le Uca (unità di continuità assistenziale) che, nei piani dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, saranno dotate del medesimo personale medico finora impiegato nelle Usca. Al momento, però, tale servizio non è ancora garantito e secondo l’ex primo cittadino di Civitanova, Tommaso Claudio Corvatta, sorgono diversi problemi per chi contrae l’infezione da Covid-19.

Il dottor Tommaso Claudio Corvatta

«Anzitutto – sottolinea Corvatta – non c’è più la possibilità di effettuare la diagnostica. Prima, con le Usca, si poteva fare un’ecografia al paziente, ora si deve andare per forza in ospedale e ricorrere alla tac. Le persone sono affidate ai medici di famiglia che non hanno gli stessi strumenti degli ospedali, a partire dai medicinali. Ricordo che la variante Omicron 5 sfugge agli anticorpi monoclonali al momento disponibili in Italia, perciò ci restano i farmaci Paxlovid e Lagrevio. Per quest’ultimo medicinale non è possibile, da parte dei medici di famiglia, ricorrere all’accreditamento dato che solo le Usca potevano farlo e in diversi casi non può essere sostituito dal Paxlovid perchè si tratta di un farmaco altamente sconsigliato in alcuni pazienti». Dunque, stando alle raccomandazioni del medico civitanovese, non rimane che munirsi di mascherina. «Per questi motivi – conclude Corvatta – chi in questo momento contrae il Coronavirus ha delle armi di difesa in meno rispetto a prima. Dunque, raccomando l’uso della mascherina nei luoghi al chiuso, perchè rappresenta un presidio efficace e che può salvare la vita. I casi di Covid sono in netta ripresa, fortunatamente si tratta, per la maggior parte dei casi, di infezioni leggere ma continuando così la situazione può farsi davvero preoccupante».