CINGOLI – Accusati di competizioni sportive su strada, due 26enni sono stati assolti. Per il giudice “il fatto non sussiste”. La vicenda, finita al centro del processo celebrato in Tribunale a Macerata, risale alla sera del 17 luglio del 2020. In base a quanto ricostruito dai carabinieri con il coordinamento della Procura, quella sera in due si sarebbero messi a gareggiare in auto sulla strada provinciale 502. In particolare, due giovani a bordo di una 500 Abarth e una Punto Abarth, dopo essersi posizionati al centro della carreggiata erano partiti in accelerazione parallelamente percorrendo interamente la galleria del “Foro”.
I carabinieri ne vennero a conoscenza perché qualcuno il giorno successivo li informò mostrando un video nel quale si vedevano le due auto entrare in velocità nella galleria mentre fuori c’era una colonna di auto in attesa sul ciglio della strada e a piedi delle persone che riprendevano con i telefonini le auto. Altri video furono scoperti successivamente su un social network dai militari che individuarono gli autori e li sentirono, sulla base dei successivi riscontri gli investigatori risalirono all’identità di due 26enni, uno di Apiro (sulla 500 Abarth) e uno di Castelbellino (AN) sulla Punto Abarth. Entrambi erano quindi finiti sotto processo con l’accusa di competizioni sportive su strada.
Il giorno della prima udienza celebrata dinanzi al giudice Domenico Potetti e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo il difensore dei due giovani, l’avvocato Alessandro Bosoni, aveva chiesto per entrambi di procedere con rito abbreviato e nell’udienza successiva il procedimento è stato discusso.
Il pubblico ministero, ritenendo sufficientemente provata la penale responsabilità dei due imputati ha chiesto la condanna dei due 26enni, l’avvocato Bosoni ha invece chiesto l’assoluzione per entrambi sulla base di indagini difensive svolte in precedenza nel corso delle quali erano stati sentiti dei testimoni che avevano smentito le contestazioni. «In particolare – ha poi spiegato l’avvocato Bosoni – è emerso che i due imputati non gareggiavano affatto in maniera parallela dentro la galleria, ma al contrario si limitavano in maniera del tutto autonoma e in momenti diversi a superare dei veicoli posti sul lato destro della carreggiata. Dunque non c’era l’intento di competere». All’esito della camera di consiglio il giudice ha condiviso la ricostruzione offerta dal legale e ha assolto entrambi gli imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”.