CIVITANOVA – La scena di lui sdraiato sul cofano di un’auto era stata ripresa da diverse telecamere, i cui filmati vennero acquisiti dai carabinieri dopo la denuncia della ex. Oggi un romeno di 33 anni è stato condannato a due mesi di reclusione, pena sospesa, per minacce aggravate.
Il pm aveva chiesto due anni per il reato inizialmente contestato: stalking. La vicenda risale al 2018 quando, secondo l’accusa, il giovane, non accettando la fine della relazione a distanza con la compagna, avrebbe iniziato a perseguitarla con minacce continue anche di morte. Le avrebbe detto che sarebbe tornato in Italia e l’avrebbe ammazzata e di lì a poco effettivamente rientrò nel paese. Convinto che la donna avesse una relazione con un altro uomo era arrivato a Civitanova e un giorno, vedendola in auto con un’amica, l’aveva raggiunta ed era salito sul cofano.
Era rimasto aggrappato in quella posizione finché l’auto era arrivata davanti alla caserma dei carabinieri. Durante il tragitto avrebbe anche preso a testate il parabrezza gridando: «Mi ammazzo». In totale la donna lo denunciò tre volte dal 12 al 24 novembre del 2018. Finito sotto processo con l’accusa di atti persecutori, il giovane, tramite l’avvocato Tiziano Luzi ha sempre negato di aver perseguitato la ex. Oggi in Tribunale a Macerata è stata celebrata la discussione: il pubblico ministero Francesca D’Arienzo nel corso di una puntuale requisitoria ha ricostruito l’intera vicenda processuale, evidenziando i fatti contestati e le prove a sostegno, concludendo con la richiesta di due anni di reclusione. Alla richiesta del pm si è associata anche l’avvocato Giulia Vitali parte civile per la vittima. Il giudice Daniela Bellesi ha invece riqualificato il reato da stalking a minacce aggravate condannando a due mesi il 33enne.