Macerata

Civitanova, l’assassino di Alika dal carcere piange e chiede scusa. Domani sarà chiesta una perizia

A richiedere l'accertamento sarà l'avvocato nel corso dell'udienza di convalida. «La mamma è straziata dal dolore ed è vicina al dolore della famiglia della vittima». Martedì l'autopsia

Un momento dell'aggressione

CIVITANOVA – Piange, si dispera e chiede scusa. Dalla sua cella del carcere di Montacuto ad Ancona dove è recluso da venerdì sera il 32enne non si dà pace. È accusato dell’omicidio volontario di un ambulante poco più grande di lui, Alika Ogorchukwu, 39 anni, nigeriano, già padre e marito, ucciso a mani nude in pieno giorno e in pieno centro a Civitanova.

L’avvocato Roberta Bizzarri

«È veramente addolorato, ha pianto sempre, non si capacita che quell’uomo è venuto a mancare», ha spiegato ieri mattina all’uscita dalla casa circondariale il suo legale, l’avvocato Roberta Bizzarri. A lei il 32enne ha raccontato quello che lui ricorda essere accaduto alle 14 di venerdì: stava passeggiando in corso Umberto I con la sua compagna quando un uomo di colore si era avvicinato per chiedere l’elemosina. Lo avrebbe fatto con insistenza, a un certo punto l’ambulante avrebbe strattonato per un braccio la compagna del 32enne, la giovane si sarebbe liberata dalla presa continuando a camminare, il compagno no.
Lei era andata via continuando a camminare in direzione opposta, il compagno invece era andato in fissa: quel gesto gli avrebbe fatto scattare qualcosa nella testa, si è fermato, ha iniziato a seguire Alika, i due si sarebbero presi a parole, poi è scattata la violenza.

Il corpo senza vita di Alika, in primo piano la stampella usata contro di lui

Per domani mattina è stata fissata l’udienza di convalida in carcere a Montacuto davanti al giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi, forse in quell’occasione il 32enne parlerà oppure resterà in silenzio, quel che è certo è che il legale chiederà che il giovane venga sottoposto a perizia psichiatrica, una richiesta dettata dalle «problematiche di cui soffre – ha spiegato l’avvocato –. È sottoposto ad amministrazione di sostegno (l’amministratrice è la madre, ndr), ha problemi di natura psichica. Per quello che ho saputo soffrirebbe di un disturbo bipolare borderline, ma non ho ancora avuto modo di controllare tutte le carte». Ad aprile scorso il 32enne era andato in ospedale a Civitanova, non si sentiva bene e lo avrebbero sottoposto a visite di natura psichiatrica. Sembra però che il 32enne non seguisse una terapia farmacologica, era invece stato in una comunità a doppia diagnosi per un paio di anni e da qualche mese si era trasferito a Civitanova, sembra per questioni sentimentali. «La mamma è straziata dal dolore – ha continuato l’avvocato Bizzarri che in queste ore ha parlato col genitore nonché amministratore di Ferlazzo –, le ho chiesto la documentazione attestante l’invalidità e le patologie. È dispiaciuta per quello che è accaduto ed è vicina al dolore della famiglia della vittima. Ha chiesto del figlio, cosa poteva fare per incontrarlo».

L’avvocato Francesco Mantella

Per martedì mattina, intanto, è stato fissato l’esame autoptico sulla salma del 39enne, a eseguire l’accertamento irripetibile all’obitorio dell’ospedale di Civitanova sarà il medico legale Ilaria De Vitis, su disposizione del magistrato Rastrelli la professionista dovrà accertare la causa della morte di Alika. All’esame parteciperanno anche i familiari del 39enne che tramite l’avvocato Francesco Mantella hanno nominato come consulenti di parte i medici legali Stefano e Francesca Tombesi. «Sono stato contattato dal console nigeriano in Italia che si è interessato alla vicenda – ha spiegato l’avvocato Mantella -. Domani mattina ci sentiremo anche per capire come vogliono intervenire e se intendono far partecipare all’autopsia anche un medico legale nigeriano».