Macerata

Civitanova, bandiera a lutto nella sede dell’Anpi: «ricordiamo i bombardamenti sulla nostra città»

L'Anpi cittadina ha anche diffuso un filmato in cui vengono riprodotte le immagini delle strutture colpite dai bombardamenti sulla città costiera

CIVITANOVA MARCHE – Bombardamenti su Civitanova, l’Anpi ricorda quei tragici giorni con un paio di iniziative. La prima riguarda la sede di via Buozzi: qui l’associazione dei Partigiani ha deciso di rovesciare, in segno di lutto, la propria bandiera. La decisione è stata accompagnata dalla diffusione di un filmato sui social, che ripercorre quei tragici momenti. «Si tratta – ha spiegato il volontario Amedeo Regini – di una ventina di fotografie scattate da un giovane civitanovese, di cognome Galaezzi. Fece un giro della città con una macchinetta dell’epoca e immortalò le abitazioni bombardate,  come Palazzo Lombardi».  Le immagini sono tratte dal libro ‘E venne la guerra’ di Claudio Bernacchia.

I bombardamenti

«Dal gennaio 1943 – spiegano dall’Associazione dei partigiani –  al 29 novembre 1944 fu sottoposta a ben quattro bombardamenti. Uno di questi fu un bombardamento navale». I bombardamenti interessarono l’azienda Cecchetti, fabbrica che ha segnato in lungo e in largo la storia della città costiera. L’azienda negli anni ha realizzato eccellente materiale rotabile e durante il Regime Fascista veniva utilizzata per la produzione di armamenti. «Gli obbiettivi erano le infrastrutture strategiche: strade, ferrovia Ponti e fabbriche. Fra questi un obbiettivo speciale era la fabbrica Cecchetti, che in questa fase era impegnata per sostenere come sosteneva la propaganda del regime di Mussolini  ‘lo sforzo bellico della nazione’».

Tanti furono anche gli sfollati, cioè i civili che dovettero abbandonare la propria abitazione. Alcuni si rifugiarono nei comuni dell’entroterra, come Sarnano: «quel tempo viene raccontato in modo magistrale e popolare dal Partigiano ex operaio della Cecchetti Pietruccio Cerquetti con la Canzone degli Sfollati». Il testo della canzone è riportato nel monumento ai Caduti di Civitanova Marche, in piazza Gramsci.