CIVITANOVA MARCHE- «Sono stati fatti prelievi per successive indagini». Sono le poche parole espresse dal medico legale De Vitis, intorno alle 16 di oggi all’uscita dell’obitorio dell’ospedale di Civitanova. Per conoscere le cause precise della morte dell’ambulante nigeriano Alika Ogochukwu, si dovranno attendere altri giorni. E non si sa ancora quanti, perché la consulente di parte, la dottoressa Francesca Tombesi, ha spiegato che non è stata ancora fissata una data per il successivo esame. «Ulteriori approfondimenti? Sì, certo – spiega Tombesi – . Le indagini proseguono con esami istologici, l’esame della stesura finale e ogni approfondimento del caso». Alla domanda se ci fossero dubbi sulle cause della morte, Tombesi ha deciso di non rispondere. «Non possiamo nulla» è stata la risposta anche dell’avvocato Francesco Mantella, legale della vedova Charity Oriachi.
Stando alle indiscrezioni, ciò che è stato rilevato sarebbe compatibile con lo schiacciamento del corpo, da cui potrebbe essere scaturito il soffocamento.
La giornata era iniziata intorno alle 11, quando all’obitorio era arrivata la stessa Charity, accompagnata dal cognato Eddie e da una donne pastore della comunità nigeriana. E lo stesso Eddie, in inglese, aveva spiegato che «c’erano molte persone che guardavano e non sono intervenute. Credo che se ci fossero stati dei bianchi a picchiarsi li avrebbero fermati».