CIVITANOVA – Il ponte di Ognissanti come il 1° maggio, boom di presenze in spiaggia, negli chalet aperti e nei ristoranti lungo la costa. Ma restano i problemi ben noti, con i quali i titolari degli esercizi commerciali fanno i conti oramai da tempo, come il caro-bollette che pesa sempre di più e rende incerto il futuro di molte attività.
«In questo periodo un clima del genere non c’è mai stato. In tanto tempo che faccio questo lavoro non ricordo un novembre così caldo – ha detto Mara Petrelli, presidente provinciale Abat e titolare dello chalet Lido Cristallo sul lungomare Sud –. Settembre non è stato un granché, ad ottobre le temperature, invece, si sono alzate. Questo ponte c’è stata gente in costume, qualcuno addirittura a fare il bagno. Fino a ieri qualche cliente stagionale è venuto anche a chiedere il lettino. C’erano 200 persone in spiaggia». E ancora: «I ristoranti hanno lavorato, ma molti degli stabilimenti balneari del lungomare erano chiusi. In tanti a settembre hanno deciso di chiudere per via del caro-bollette. Il Governo non ha mosso un dito per aiutare la nostra categoria. E la gente si sta impoverendo. Di movimento ne abbiamo avuto tanto. C’erano anche i soliti turisti dall’Umbria e pure qualche straniero. Ho sentito parlare francese, russo, c’era qualcuno dall’est Europa. Ma la crisi economica c’è e si fa sentire. Movimento c’è ma la gente non spende più come prima» ha concluso Mara Petrelli.
Anche i ristoratori hanno lavorato bene in questi giorni di festa caldissimi, che hanno portato tanta gente lungo la costa civitanovese. «Sembrava il primo maggio o il ponte di Pasqua e Pasquetta – ha detto Simone Iualè, rappresentante dei ristoratori e degli albergatori –. Questo clima ha favorito il lungomare più che il centro. C’erano anche parecchi turisti, e non solo gli umbri che vengono sempre volentieri a Civitanova. Ma i problemi legati al caro-bollette restano. Da qui a poco, se la situazione non cambia, ci sarà uno sterminio delle attività. Ogni mese c’è da rimettere soldi. È impossibile pensare di resistere a queste condizioni».