CIVITANOVA MARCHE – Fratelli d’Italia, risultato primo partito in città, ha quasi quintuplicato i voti rispetto al 2018.
Il centrodestra
Il 4 marzo di quattro anni fa, al plurinominale al Senato, furono 1186 i civitanovesi che scelsero il partito di Giorgia Meloni a fronte dei 6160 di questa tornata. Discorso pressoché identico per quanto concerne la Camera dei deputati, con FdI che passa dai 1143 (6,40) delle scorse elezioni ai 6154 (30,62% di oggi). In calo, invece, i suoi alleati di governo: rispetto alle precedenti politiche scendono i consensi di Forza Italia e soprattutto della Lega. Sempre per la Camera, la scorsa domenica, hanno scelto il Carroccio 1750 elettori civitanovesi a fronte dei 2587 del 2018 (8,71% del 2022 contro il 18,47% del 2018). Il partito di Berlusconi, pur avendo superato la soglia leghista alla Camera, perde qualche voto: in questo caso, si passa dalle 2587 preferenze di quattro anni fa (pari all’11,48%) alle 1915 dell’odierna tornata (9,15%). In totale, la coalizione di centrodestra, che all’uninominale sosteneva l’attuale assessore cittadino alla sicurezza Giuseppe Cognigni, ottenne il 37,25%, pari a 8395 (ai voti di Fd’I, Lega e Fi si aggiungano i 202 di Noi con l’Italia-Udc).
Il centrosinistra
Pressoché stabile, invece, la coalizione di centrosinistra che all’epoca (Camera dei deputati) raccolse il 21,08% dei consensi (21,04% i voti presi dal candidato all’uninominale Paolo Petrini), a fronte del 22,88% odierno. Ma continua la discesa del Partito democratico: all’epoca, con 4171 preferenze, ottenne il 18,51%. Stavolta, i dem sono scesi al 13,71% (3478 preferenze). Invariato il dato di +Europa che prese 430 voti (1,91%), stavolta sale al 2,16 con 435 preferenze. A far salire di qualche punto la coalizione di centrosinistra, hanno contribuito l’aiuto dell’Alleanza dei Verdi (fermi al 2,96% e assenti nel 2018) e la differenza di affluenza: in quell’occasione si recarono ai seggi 24084 civitanovesi (il 75,34%), domenica si sono presentati nelle 40 sezioni cittadine 21809 elettori (il 67,22%).
I 5 stelle
Calo drastico per quanto concerne il Movimento 5 stelle. All’uninominale, sempre per l’elezione dei rappresentanti di Montecitorio, il consenso fu del 36,62% (8543 voti), stavolta il partito guidato dall’ex premier Giuseppe Conte si è fermato al 13,14%, con 2582 preferenze guadagnate.