CIVITANOVA MARCHE – «Micucci non mi attribuisca cose che non ho mai detto e commemori le Foibe». Continua la polemica tra il consigliere comunale dem Francesco Micucci e l’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi (FdI) sul tema della Memoria. Quando il fuoco sembrava ormai del tutto spento, ecco invece la controreplica stizzita della Capponi, a distanza di quasi una settimana dall’ultimo intervento di Micucci. Per chiarire, il primo a lanciare il sasso era stato proprio il capogruppo del Pd, che aveva ricordato i fatti del 2017, quando l’amministrazione decise di bocciare la proposta del suo partito di assegnare uno spazio pubblico ad Anna Frank e di distribuire le copie del Diario della ragazzina ebrea nelle scuole civitanovesi.
«In risposta alla rapida e scomposta risposta del consigliere Micucci – dice Capponi -, che mi attribuiva dichiarazioni nel Consiglio comunale in cui si discusse della intitolazione della via ad Anna Frank e l’acquisto del diario per le scuole, è bene precisare che il consigliere forse non si è reso conto che nel giro di poche righe ha dovuto ammettere suo malgrado egli stesso prima di tutto che la sottoscritta non fosse presente al Consiglio comunale in oggetto, dettaglio non da poco e che aveva cercato di omettere nella sua infelice prima uscita sull’argomento finché non lo avessi dovuto sottolineare io personalmente. Segue quindi l’ammissione dello stesso Micucci relativa alle me dichiarazioni che deve anche in quel frangente dichiarare “ho evinto il mio intervento”».
La risposta
Capponi che dunque fa leva sul gioco di parole e rimanda il tutto a una questione di deleghe: «Grave e triste – aggiunge – che prenda in giro dei cittadini, quando mi attribuisce dichiarazioni non mie: la nota che ho preparato e da cui il sindaco trasse la risposta sulla scuola è ovviamente relativa alle deleghe di mia pertinenza, rimandando la discussione sulla intitolazione agli spazi pubblici, correttamente, alla commissione toponomastica, che deve valutare o meno l’opportunità di intitolazioni di volta in volta. Non conosce il consigliere le competenze di giunta, consiglio e commissioni? Cita maldestramente la registrazione sullo streaming: invito davvero tutti ad ascoltarla, perché chiunque può capire che il discorso è chiaramente diviso in più parti, che il consigliere ha fatto male la propria parafrasi omettendo tutto il dettaglio raccontato dal sindaco sul lavoro con le scuole e sulla disponibilità a relazionarsi con esse per eventuali acquisti mirati, né può fornirmi, ovviamente, come ho chiesto, alcuna registrazione della mia presenza in consiglio quella sera».
La polemica
L’assessore cita dei precedenti: «Quando il sindaco, a conclusione del suo intervento, dichiara che la memoria si onora indipendentemente dalle decisioni prese sulle vie, pensava fosse chiaro il senso della sua semplice dichiarazione, che Micucci probabilmente non ha compreso. È opportuno inoltre informare che nell’amministrazione precedente, insieme all’allora presidente del consiglio comunale Morresi, ci si era relazionati negli incontri con le scuole e anche con le agenzie di viaggio per verificare la disponibilità ad andare un giorno a visitare le foibe e per un viaggio più lungo per condurre gli studenti ad Auschwitz, iniziativa interrotta causa Covid, che l’ha resa impossibile. Ribadisco il mio invito a un atteggiamento più corretto e a non scendere nel personale, attribuendo agli altri degli atteggiamenti immorali».
Poi la polemica sul tema delle Foibe e l’invito a Micucci a commemorarle: «Dimostri che l’interesse verso ogni vittima è sincero e non distingue morti più meritevoli di altri: mi auguro di vederlo attivamente all’opera nel suscitare interesse e conoscenza sulla vicenda storica che diede vita al giorno del Ricordo, che commemora le vittime dei partigiani comunisti. Apprendo dalla stampa che l’Anpi di Civitanova con fermezza condanna le esecuzioni sommarie avvenute nelle foibe, adducendo che fu senza dubbio una tragedia che colpì tanti innocenti e che va riconosciuta. Non posso che apprezzare la franchezza e l’onestà intellettuale di chi riconosce il valore che va tributato a tutti i morti, indipendentemente dal contesto che ne porti il peso del sangue. Segua il buon esempio dell’Anpi il consigliere Micucci: lo invito ad esporsi pubblicamente per onorare la memoria e la storia, senza paura, non solo di Anna Frank e di tutti coloro che come lei subirono uno dei più colpevoli abomini della storia come l’Olocausto, ma anche degli infoibati, dei martiri di Siroki Brijeg, del beato Rolando Rivi e dei molti senza nome che ne condivisero la triste sorte di odio e morte orrenda. Non più quindi vittime di serie A o B. Si impegni – conclude – a fare luce concretamente su tutti i coloro che non ci sono più e che non parlano, ma hanno la nostra voce per chiedere giustizia e memoria onesta e trasversale. Si dia il segnale di una politica sana, senza menzogne, strumentalizzazioni e incredibili & dimenticanze, una politica che sa confrontarsi sulla veridicità dei fatti e che vuole davvero costruire un futuro migliore, senza revisioni storiche, dei fatti o partigianerie di alcuna parte».