Macerata

Civitanova, dopo gli omicidi ora in città scoppia la polemica sulla sicurezza

L’uccisione di Rached Amri e quella di Alika Ogorchukwu scatenano il dibattito tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione

CIVITANOVA MARCHE- Doppio omicidio in città: scoppia la polemica politica. L’uccisione di Rached Amri, avvenuta lunedì sera al parco Palatucci dopo appena dieci giorni l’omicidio a mani nude dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, scatena il dibattito tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione, con la sinistra che attacca e la destra che risponde. In primis, era stata Mirella Paglialunga, candidato sindaco non eletto alle ultime comunali, a dire la sua.

«Il tentativo di Ciarapica di salvare l’immagine di Civitanova come di una città accogliente e sicura è fallito – aveva sentenziato l’ex dirigente scolastica – Siamo al secondo morto in meno di dieci giorni, oltre alle violente risse in strada, furti, episodi d’intolleranza verbale. Non è importante di che colore sia la loro pelle: sono uomini e donne che rendono la nostra città un posto insicuro, che sta perdendo la sua identità e le sue caratteristiche. La vita notturna e la movida hanno portato droga, criminalità e gioco d’azzardo. Chi detta le regola a Civitanova? In campagna elettorale, il primo cittadino ci ha fatto credere che per stare tranquilli bastava mandare via gli ambulanti che esponevano le loro merci lungo i marciapiedi del lungomare sud mandando messaggi limitanti, strumentali e di comodo. Additare come problematici i più deboli è facile e consente di non fare autocritica, di non permetterci in discussione e consente di lasciare spazio agli interessi criminali. A Civitanova la droga è molto diffusa ed è causa di violenza e pericolo. Quindi è arrivato il momento che Ciarapica renda chiare le sue politiche e le sue scelte».

Non si era fatta attendere la riposta della maggioranza, con la lista “Civitanova unica” che aveva parlato di “parole stucchevoli” da parte della Paglialunga: «Certo, parlare è gratis – avevano detto gli esponenti della civica di centrodestra – . Al suo intervento davvero poco costruttivo mancava solo la fatidica frase “piove, governo ladro”. Lei, bocciata palesemente alle urne, evidentemente sta cercando visibilità ma le recenti vicende non possono essere liquidate con parole dal chiaro intento speculativo».

La lista di cui fanno parte gli assessori Carassai e Gironacci aveva voluto porre della rassicurazioni sulle azioni dell’amministrazione in fatto di sicurezza: «Quello che è accaduto – si leggeva ancora nella nota – ci deve mettere in guardia e farci prendere decisioni importanti e serie, che non si esplicitano con un intervento parlamentare come quello della senatrice Emiliozzi che rischiano soltanto di peggiorare il senso degli accadimenti e a sicuro danno della nostra città. Il sindaco Ciarapica ha tenuto in questi frangenti un comportamento da vero primo cittadino, prima con il dialogo aperto con i familiari e gli amici di Alika, poi con il diretto e stretto contatto con gli organismi sovracomunali. L’amministrazione comunale sta mettendo in campo azioni degne del problema e delle quali puntualmente sarà edotta la cittadinanza tutta».

Francesco Micucci, capogruppo del Partito democratico, è tornato sulla questione invocando un consiglio comunale aperto proprio sul tema della sicurezza. «Ora – aveva scritto Micucci in una nota – tutti fanno a gara a dire che c’è un problema di sicurezza e che occorrono più forze dell’ordine ma fino a ieri il sindaco e la Lega non dicevano che la città era sicura?». L’ex consigliere regionale ha attaccato il primo cittadino, parlando di una situazione degenerata dopo un’escalation di episodi criminali. «Ora fanno – ha affermato Micucci –  tutti a gara a dire che c’è un problema di sicurezza e che occorrono più forze dell’ordine, ma fino a ieri sindaco e Lega non dicevano che la città era sicura? Il Pd da tempo segnala lo scarso presidio del territorio da parte dell’amministrazione e delle forze dell’ordine, troppo esigue per la realtà civitanovese. L’omicidio dell’altra è la classica goccia che fa traboccare il vaso; un vaso già pieno di pestaggi, risse, baby gang, spaccio. Una realtà che l’amministrazione ha cercato di nascondere sotto il tappeto e che  può essere derubricata semplicemente ad un problema tra stranieri, come maldestramente tenta di fare la Lega, in perenne campagna elettorale. E non è solo un problema di percezione della sicurezza come affermano in coro Ciarapica e Parcaroli: è un problema di sicurezza reale. Allora occorre in una situazione così straordinaria uno sforzo comune e non fatto di annunci per la campagna elettorale. Per questo come Partito democratico ci stiamo facendo promotori di un consiglio comunale aperto a tutte le forze politiche, sociali, di polizia, perché tutti debbono sentirsi coinvolti e spingere il governo a dare un presidio di sicurezza degno della realtà civitanovese, che non solo in estate ma oramai tutto l’anno vede la presenza di problematiche connesse al gran giro economico presente in città».