Macerata

Civitanova, parla l’esperto di botanica: «Serve manutenzione per i ciliegi del Chienti, sennò sono soldi sprecati»

Marco Cervellini interviene sulla questione del progetto di riqualificazione vegetale finanziata da Regione Marche e Comune

Le piantine di ciliegio lungo la ciclabile del Chienti

CIVITANOVA MARCHE- «Ciliegi al fiume Chienti, senza manutenzione si rischia di buttare all’aria l’intero investimento». Sono le parole dell’esperto di botanica Marco Cervellini che fa il punto sull’intervento realizzato lungo la pista ciclabile del Chienti, dove da alcuni mesi è attivo il ‘progetto di riqualificazione vegetale e di potenziamento delle biodiversità’.

Il progetto

Un programma di sostenibilità che ha previsto la piantumazione di svariate decine di piante di ciliegio e che è stato finanziato per metà grazie ai contributi del Comune e per l’altra metà mediante i fondi del bando regionale per la realizzazione di progetti di infrastrutture verdi. L’amministrazione comunale decise di partecipare al bando nel febbraio del 2020 e nel giugno dello stesso anno la Regione Marche comunicò l’accettazione del contributo. La delibera fu adottata dalla Giunta il 27 dicembre del 2021 e l’intervento è costato in totale 50.000 euro.

Il punto

La nuova area verde è collocata lungo la pista ciclabile del Chienti: una volta entrati dal parcheggio dello stadio la si trova sulla destra, a pochi metri di distanza dal ponte che che passa sopra il fosso Trabocco. E passeggiando in quella zona non può non balzare agli occhi la discreta porzione di terra, dominata dalle piantine, che al momento non sono alte più di 50 centimetri. Dunque, sull’argomento interviene proprio Cervellini che precisa: «La nuova distesa è stata realizzata – spiega – abbattendo un canneto ma ricordo che l’Arundo donax (nome scientifico della canna, ndr) vanta un’importante capacità di riproduzione ed è difficilmente bloccabile. Se non si fa nulla, le canne che nasceranno soffocheranno i ciliegi, con il rischio che tutto l’investimento vada perso».

Cervellini interroga quindi il Comune sulla questione, chiedendo se si sia pensato a un «piano di manutenzione, comprendente anche l’innaffiamento». E ribadisce la necessità di «un regolamento comunale del verde. È dal 2014 che lo faccio presente – conclude – perché i cittadini devono sapere come viene fatta la manutenzione delle specie arboree in città».