CIVITANOVA MARCHE – Oltre 19mila articoli con falso marchio “CE” sequestrati dalla Guardia di Finanza, a cui se ne aggiungono altri 55mila che non avevano l’etichettatura con le informazioni minime da fornire al consumatore. Oltre 70mila articoli per un valore complessivo di circa 300mila euro. Sei le persone denunciate: un venditore ambulante originario del Bangladesh e cinque cinesi che fornivano la merce.
Questi i contenuti dell’operazione “Estate sicura” che hanno visto impegnati i finanzieri della Compagnia di Civitanova e della tenenza di Porto Recanati. Le indagini sono partite all’inizio di giugno sulle spiagge di Porto Recanati dove l’ambulante bengalese vendeva occhiali da sole con un marchio “CE” che ha insospettito l’occhio attento dei finanzieri. Se, infatti, un cliente avrebbe potuto scambiarlo per il simbolo della marcatura comunitaria, in questo caso significava “China Export”.
«Da successivi controlli effettuati tramite un perito – ha spiegato il luogotenente Diego Crovace, comandante della Tenenza di Porto Recanati – è emerso che anche la protezione dai raggi solari indicata era superiore a quella effettivamente offerta». Da qui le indagini sono state allargate, coinvolgendo la Compagnia di Civitanova, diretta dal capitano Tiziano Padua, che sono risaliti ai fornitori della merce, cinque cinesi che avevano le loro attività proprio a Civitanova.
E lì sono stati scoperti e sequestrati complessivamente circa 19mila articoli, tra occhiali da sole, orologi da polso digitali e vario materiale elettrico e informatico, tutti con il marchio “CE” non veritiero. I sei responsabili sono stati denunciati per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, che prevede la reclusione fino a 2 anni e la multa
fino a 20mila euro. Sequestrati anche 55mila articoli sprovvisti delle etichettature con le informazioni da fornire ai consumatori. I responsabili degli esercizi commerciali, quindi, sono stati anche segnalati alla locale Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza e rischiano una sanzione fino a oltre 25mila euro.
«I controlli continueranno anche nei prossimi mesi perché in estate per la maggiore presenza di venditori ambulanti – ha concluso il colonnello Ferdinando Falco, comandante provinciale della Guardia di Finanza -. Abusivismo e contraffazione sono moltiplicatori dell’illegalità perché alimentano il lavoro nero, l’immigrazione clandestina e l’evasione fiscale. Questi controlli, invece, mirano anche a garantire chi continua a lavorare regolarmente e deve essere tutelato».