CIVITANOVA MARCHE- C’è un pezzo di Marche e di Civitanova nel film che racconta la battaglia per la sanità pubblica. La pellicola, dal titolo ‘C’era una volta in Italia- Giacarta sta arrivando’, è un documentario che documenta i tagli agli ospedali partendo dalla vicenda del nosocomio di Cairati, in Calabria. Il nome di Beatrice Marinelli, civitanovese, dirigente del Comitato Pro Ospedali Pubblici Marche, compare nei titoli di coda perché «le nostre battaglie – spiega la stessa Marinelli – sono state d’ispirazione per la trama e abbiamo collaborato nel fornire le informazioni del caso».
La pellicola sarà visibile al Cinema Italia di Ancona lunedì, 23 gennaio, alle 21. Tuttavia, alle 20, 15 ci sarà la presentazione-evento alla presenza dei due registi, con l’introduzione della giornalista radiotelevisiva Beatrice Silenzi . «Nel film “C’era una volta in Italia” c’è anche un pezzo di Marche: c’è molto delle lotte condotte negli ultimi dieci anni dai comitati, dalle associazioni e dai cittadini marchigiani contro il depauperamento della nostra rete ospedaliera, contro la chiusura di reparti e di interi ospedali, contro la privatizzazione selvaggia del servizio sanitario che di fatto, oggi, cura solo chi può permettersi di pagare», afferma Marinelli.
«Siamo onorati – prosegue – che il nostro comitato sia stato menzionato dagli autori nei titoli di testa e di coda del film. Quando due anni e mezzo fa, in pieno periodo Covid, siamo stati contattati per un’intervista sulle nostre battaglie dai registi Federico Greco e Mirko Melchiorre che stavano valutando l’idea di girare un film sulla distruzione della sanità italiana negli ultimi decenni, non immaginavamo di poter contribuire alla realizzazione di un’opera cinematografica di questo livello, con un cast internazionale in cui brillano personaggi come Roger Waters dei Pink Floid, Jean Ziegler, Ken Loach ed il compianto Gino Strada; ma soprattutto non credevamo che finalmente qualcuno volesse dar voce al grido, sistematicamente soffocato e silenziato dai mass media e dalla politica, di chi come noi da anni si oppone all’aziendalizzazione della sanità, alla mercificazione della salute, alla trasformazione del diritto alle cure, che è un diritto fondamentale, inalienabile, di rango costituzionale, in un servizio a pagamento qualsiasi, grazie a cui investitori privati generano profitti, ovvero lucrano, ed attraverso cui, aspetto ancora più grave, questi soggetti privati operanti ormai in regime di oligopolio, si sono del tutto sostituiti allo Stato, usurpandone ogni capacità di intervenire e di incidere sulle dinamiche sociali, e quindi espropriandone poteri, influenze e sovranità. Il processo di trasformazione e di distruzione del servizio sanitario nazionale viene da lontano ed il film d’inchiesta che vedremo lunedì sera al Cinema Italia di Ancona, alla cui traccia abbiamo contribuito direttamente, fornendo agli autori dati, informazioni, riferimenti storici e normativi scaturiti da anni di ricerche e di attività del nostro Comitato, lo illustra in modo ineccepibile. Tali tematiche appaiono sempre più attuali oggi che, non solo raccogliamo la triste e complessa eredità lasciata dalle vicende del Covid, ma torniamo anche a discutere dell’imminente ratifica da parte del Governo Italiano, del Mes e dunque di ulteriori tagli alla sanità che saranno inevitabilmente nuovamente introdotti, in osservanza di nuovi vincoli di bilancio imposti».