CIVITANOVA – Otto progetti su otto ammissibili a finanziamento per un totale di oltre 22 milioni di euro. È quanto “incassa” Civitanova nell’ambito dei Fondi previsti per la ricostruzione post sisma. Tra le opere il Comparto Trieste, la sede della delegazione comunale di Civitanova Alta, la Torre Civica, il Campanile ex Chiesa San Francesco, l’ ex Convento di San Francesco, il Palazzo Ciccolini, l’Ex stazione ferroviaria (Tramvia), il Torrione e Palazzo Bonaparte. Dichiarazione di ammissibilità che rappresenta un primo passo fondamentale per arrivare al recupero di questi immobili. Ora dovrà seguire una certificazione di casualità sisma/danno da parte dei tecnici.
«Una grande opportunità per Civitanova – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – in particolar modo per la Città Alta. Qualora si arrivasse al finanziamento totale di tutti i progetti, una gran parte del tessuto storico della città alta potrebbe essere recuperato. L’amministrazione Ciarapica, al momento del suo insediamento, nel 2017, riprese in mano la situazione con una ricognizione delle segnalazioni pervenute dai privati e degli immobili comunali che erano stati comunque danneggiati. Un’occasione importante si è avuta con l‘emanazione dell’ordinanza sui beni vincolati, che ha aperto la possibilità di segnalazione e accesso ai finanziamenti del sisma per gli immobili sottoposti al vincolo storico artistico presenti sia nel cratere che fuori».
Il Comune si è così affrettato a presentare le domande e, grazie al lavoro di uffici ed assessori, nei giorni scorsi è arrivata la conferma dell’elenco degli immobili ammissibili da parte dell’Usr (Ufficio Sisma).
«Intercettare, in generale, tutti i fondi che Stato ed Europa mettono a disposizione deve essere un imperativo – ha aggiunto il sindaco – La politica deve guardare al futuro, anche attraverso la valorizzazione del passato e quindi il recupero di immobili che rappresentano la storia e la cultura della nostra città».